La dignità del lavoro

“Non voglio fare il “boomer” anche perché in realtà sono molto più giovane di quanto dovrei per rientrare formalmente in questa categoria ma non ho paura di dire seriamente che i giovani d’oggi non hanno voglia di lavorare. E non venitemi a dire che non c’è lavoro: il lavoro c’è eccome. Ovviamente spesso si parla di lavori faticosi, con orari impegnativi e quindi non è un qualcosa di semplice, ma non deve neanche esserlo, altrimenti sarebbe un hobby. Io ho un ristorante che ho preso in gestione dopo la morte di mio padre e con mia madre che non se la sentiva di prendere tutto sulle spalle. Già da un po’ di tempo, fortunatamente, lavoriamo molto ma, sfortunatamente, fatico veramente a trovare giovani (ma non necessariamente giovani) volenterosi di lavorare da me (e vi assicuro che è un bell’ambiente con una paga perlomeno dignitosa per iniziare un percorso). Ho letto su Facebook il post di un ragazzo che si lamentava di non trovare lavoro parlando della dignità che il lavoro stesso da ad un essere umano. Era quindi un potenziale dipendente perfetto e gli ho scritto subito. Purtroppo sarebbe stato meglio non farlo.”

Scrivete cosa ne pensate nei commenti di Facebook e Buona lettura!

Un nostro fan ha deciso di condividere la sua frustrazione riguardo alla difficoltà di trovare giovani disposti a lavorare. Nonostante sia consapevole di non essere un “boomer” per età, è convinto che i giovani d’oggi non abbiano voglia di lavorare. Specifica che il lavoro c’è, ma spesso si tratta di lavori faticosi e con orari impegnativi, che non possono essere considerati semplici come un hobby.

“La conversazione che avevo avuto l’ultima volta mi aveva decisamente sconfortato e quindi ero ormai rassegnato al fatto che, pur consapevole della generalizzazione, in questo paese è diventato praticamente impossibile trovare giovani (o meno giovani) volenterosi di trovare un lavoro, sicuramente complesso e pieno, ma anche stabile e sicuro. Nonostante ciò, e quasi mi ero dimenticato di averlo fatto, poco tempo prima avevo pubblicato un post su Facebook in una pagina apposita e in esso cercavo appunto un cameriere per il mio ristorante/trattoria (dando tutte le indicazioni e le informazioni del caso, perlomeno quelle più importanti). Contro ogni aspettativa, già dopo un po’ di giorni, mi scrive questo ragazzo che, pur ponendosi fin da subito in modo particolare, mi sembrava avere un minimo di interesse e quindi a quel punto (ingenuamente?) un piccolo barlume di speranza è rinato in me. Purtroppo, avrei preferito decisamente che non mi avesse mai scritto perché la conversazione è stata ai limiti della follia, ovviamente in senso negativo.”

Gestisce un ristorante che ha preso in gestione dopo la morte del padre, dato che la madre non se la sentiva di prendersi questa responsabilità. Fortunatamente, il ristorante lavora molto, ma sfortunatamente, fatica a trovare giovani (e non solo) volenterosi di lavorare. Assicura che l’ambiente di lavoro è piacevole e la paga è dignitosa per iniziare un percorso professionale.

Di recente, ha letto su Facebook il post di un ragazzo che si lamentava di non trovare lavoro e parlava della dignità che il lavoro stesso conferisce a una persona. Sembrava il candidato perfetto, quindi il nostro fan ha deciso di contattarlo immediatamente. Purtroppo, l’esperienza non è andata come sperava, lasciandolo deluso.

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