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Essere sinceri con chi amiamo è come mangiare i broccoli: ci fa bene anche se il gusto iniziale è un po’ amaro. Una recente ricerca della University of Rochester ha dimostrato che l’onestà nelle relazioni di coppia ha effetti positivi misurabili, sia sull’umore sia sulla qualità della relazione. E no, non parliamo delle solite “verità dolcificate”, ma di quelle belle dirette, tipo “vorrei che smettessi di ignorarmi quando parlo”.
Lo studio ha coinvolto 214 coppie insieme da una media di 15 anni. A ognuna è stato chiesto di discutere un cambiamento che avrebbero voluto vedere nel partner. Una specie di appuntamento romantico, ma con potenziale esplosivo. Gli esperti hanno poi confrontato quanto espresso durante la conversazione con ciò che i partecipanti avevano scritto in privato, valutando il livello effettivo di onestà.
Sorprendentemente, chi è stato più sincero ha registrato miglioramenti immediati nel benessere emotivo e nella soddisfazione relazionale. Anche chi riceveva critiche ha tratto benefici, come se il semplice fatto di affrontare apertamente il problema avesse un potere terapeutico.
E non serve che entrambi abbiano percezioni identiche di come sia andata la conversazione. I vantaggi arrivano sia quando la persona è davvero onesta, sia quando il partner crede che lo sia stata. In altre parole: la verità conta, ma anche la percezione della verità non scherza.
A distanza di tre mesi, i benefici non svanivano. Le coppie che avevano affrontato il confronto con sincerità mostravano ancora un miglioramento nel benessere emotivo e nella motivazione al cambiamento.
Il tipo di linguaggio usato – diretto o più delicato – non faceva una grande differenza. A contare era la volontà di dire ciò che si pensa davvero. Non è quindi obbligatorio adottare lo stile “franco tiratore”, ma nemmeno restare sul vago serve a molto.
Un aspetto interessante è che anche quando l’onestà percepita non coincideva con quella reale (cioè l’altro non era poi così sincero), se il partner ci credeva, gli effetti positivi c’erano lo stesso. Questo suggerisce che, nelle relazioni, sentirsi ascoltati e rispettati può contare più del contenuto letterale della conversazione.
In pratica, se il partner pensa che stiamo aprendo il cuore, anche solo un pochino, si sente meglio. Non è un invito a mentire bene, sia chiaro, ma una prova che l’attenzione emotiva ha un peso specifico.
Il grande equivoco? Pensiamo che dire la verità causerà un disastro, mentre in realtà evitare le conversazioni scomode è spesso più dannoso. Lo studio mostra che le coppie possono gestire molto più onestà di quanto credano e che proprio le conversazioni temute sono quelle che portano a una relazione più solida.
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Quindi sì, magari ci sarà qualche momento teso, qualche silenzio carico di significato, ma nel lungo periodo ne vale la pena. Perché affrontare ciò che non funziona, con rispetto ma senza filtri, è la vera forma di cura della relazione. Per chi cerca un consiglio semplice ma efficace: meglio una verità mal condita che una bugia ben presentata. La digestione emotiva potrebbe essere impegnativa, ma i benefici si fanno sentire molto più a lungo di una cena in silenzio.
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