Il disegno del bambino

“Buona giornata a tutti quanti, il mio nome è Michele, ho 34 anni e mi ritrovo divorziato e con un figlio di 7 anni che adoro più di ogni altra cosa al mondo. Io e sua madre siamo stati insieme per solo un anno, io già non la sopportavo più, ma poi è rimasta incita e preso dalla botta, dalla pressione delle nostre famiglie e dal non sapere cosa fare, in particolare per il pensiero di dare al bambino una famiglia unita sin da quando sarebbe nato, alla fine mi sono lasciato convincere a sposarla. Non avrei potuto prendere una decisione peggiore. Dopo 6 anni di inferno accanto a una persona gelosa marcia, con un atteggiamento tossico e soverchiante e che per un principio assurdo che non ho mai capito, tipo una protesta sociale o che ne so, non usa la lettera h, ho deciso di divorziare. Ora vivo solo, sono felice e vedo mio figlio quando mi è possibile. Purtroppo lei ha sempre un nuovo modo per tornare all’attacco e venirmi a recriminare cose anche se ora non siamo più niente. Ecco è stato il caso di quando mi ha cercato per dirmi che nostro figlio l’ha disegnata bionda…”

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Michele ci racconta la sua storia, segnata da una relazione complessa e da una serie di decisioni prese sotto pressione, che hanno avuto un impatto duraturo sulla sua vita. La scelta di sposarsi nonostante le evidenti difficoltà nella relazione con la madre di suo figlio emerge come una decisione di cui Michele si è poi pentito, evidenziando come le aspettative sociali e familiari possano talvolta portare a scelte contrarie al proprio benessere personale.

Il divorzio, pur essendo una scelta difficile, sembra aver portato a Michele un senso di liberazione e la possibilità di costruire una nuova vita, anche se la gestione della relazione con l’ex moglie continua a essere fonte di tensione, soprattutto in relazione al loro figlio.

La vicenda del disegno, in cui il figlio rappresenta la madre in maniera diversa dalla realtà (bionda anziché con il suo colore di capelli naturale), può essere interpretata in vari modi. Potrebbe riflettere la naturale tendenza dei bambini a esprimere la loro creatività senza vincoli o, forse, un modo per il bambino di esplorare i suoi sentimenti e percezioni nei confronti dei genitori. Tuttavia, la reazione dell’ex moglie a questo episodio sembra rivelare difficoltà nel gestire situazioni che esulano dal suo controllo o dalle sue aspettative.

Per Michele, affrontare queste continue sfide richiede pazienza, empatia e la capacità di mantenere il focus sul benessere del figlio, cercando di proteggerlo dalle tensioni adulte e garantendo che possa esprimersi liberamente e senza timore. Potrebbe essere utile per Michele cercare vie di comunicazione costruttiva con l’ex moglie, magari con l’aiuto di mediatori familiari o consulenti, per stabilire accordi chiari sulla co-genitorialità che rispettino i bisogni e i diritti di entrambi i genitori, ma soprattutto quelli del bambino.

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