Impara a memoria il dizionario e vince il campionato francese di scarabeo

Vince il campionato francese di scarabeo senza conoscere la lingua: ha imparato a memoria il dizionario

 

Siete pronti a spalancare le porte dell’olimpo della memorabilità a un nuovo eroe? Si tratta di Negel Richards. L’uomo, pur non conoscendo una parola di francese, è riuscito a vincere il campionato di scarabeo imparando a memoria ogni singola voce del dizionario. Non solo: dopo uno studio matto e disperatissimo che gli è valso la trionfante vittoria in pompa magna, il campione ancora non è riuscito ad imparare il francese.

Soprannominato il Tiger Woods dello scarabeo per la sua imbattibilità, il genio neozelandese aveva già trionfato tre volte nella competizione britannica e cinque in quella statunitense. Si tratta di un vero e proprio talento naturale. Basti pensare, infatti, che Negel Richards ha esordito a 28 anni in gare e competizioni, dando sfoggio delle suo incredibili quanto bizzarre abilità. Ad oggi, il 48enne gira per il mondo facendo incetta di medaglie.

Non c’è che dire:  une mémoire prodigieuse

L’ultima impresa di Negel Richards, svoltasi a Louvain-la-Neuve, in Belgio, è davvero stupefacente. Non solo è riuscito a vincere il campionato di scarabeo imparando a memoria il dizionario, ma nella finale ha addirittura battuto un madrelingua francese. La sua strabiliante memoria visiva, però, non gli è valsa l’apprendimento della lingua.

Il campione, infatti, si è limitato a memorizzare le parole straniere, senza imparare il loro corrispondente significato. La sua amica Liz Fagerlund, infatti, ha spiegato: “Non parla affatto il francese, ha solo imparato le parole. Non saprà cosa significano, non credo che sarebbe in grado di portare avanti una conversazione in francese“.

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Qual è il segreto di questo peculiare e affascinante personaggio? Secondo sua madre, oltre alla memoria da elefante Negel ha un’incredibile talento matematico. La donna, infatti, ha raccontato: “Quando stava imparando a parlare, non era interessato alle parole, solo ai numeri. Metteva tutto in relazione con i numeri“. Insomma, non resta che riconoscere che si tratti del più grande giocatore di tutti i tempi. Finché non c’è da aprire bocca, naturalmente.

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