La doggy bag

“Mi chiamo Daniela. Il mio fidanzato dice che è da pezzenti portarsi il cibo a casa dal ristorante. Mi ha praticamente fatta sentire una miserabile. Cosa ne pensate? Sono andata a pranzo con la mia famiglia in un agriturismo. C’era menù fisso e abbiamo mangiato tantissimo. Chiaramente è rimasto molto cibo nei piatti, cibo che ovviamente sarebbe stato buttato. Così abbiamo pensato di portarcelo a casa. Lo facciamo tutti no? Io lo faccio sempre per esempio se lascio la pizza, mi faccio dare un cartone e me la porto a casa. L’indomani è ancora più buona. Il mio fidanzato è una persona molto benestante. Mi ha offesa per questo semplice gesto. Alla fine mi ha pure dato ordini e a quel punto ho sbroccato. Vengo da una famiglia a cui non è mai mancato il cibo in tavola. Stiamo bene e non ci manca nulla. Non per questo però sprechiamo il cibo in tavola. È una cosa che non facciamo. Sbaglio io a pensare che il cibo non vada buttato o è una cosa giusta? Mi rivolgo a voi, la pancia d’Italia, per sapere cosa ne pensate.”

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Daniela ha recentemente affrontato un disaccordo con il suo fidanzato riguardo alle norme sociali associate al portare a casa il cibo avanzato quando si mangia fuori. Dopo un pranzo in famiglia in un agriturismo, dove il menù fisso ha portato a un eccesso di cibo, Daniela e la sua famiglia hanno deciso di portare a casa gli avanzi piuttosto che lasciarli essere buttati via. Questa pratica, che Daniela considera abituale e sensata, è stata però fonte di tensione con il suo fidanzato.

Il fidanzato di Daniela, descritto come una persona molto benestante, ha espresso disapprovazione per questo gesto, arrivando a offendere Daniela, facendola sentire inadeguata e miserabile per il suo comportamento. La situazione è ulteriormente degenerata quando ha iniziato a impartirle ordini su come avrebbe dovuto comportarsi, portando Daniela a reagire con rabbia.

Daniela sottolinea che, sebbene provenga da una famiglia dove non è mai mancato nulla, è stata educata con il valore di non sprecare, soprattutto in termini di cibo. Questa divergenza di opinioni ha lasciato Daniela in cerca di consigli e conferme. Rivolgendosi alla comunità online, chiede se il suo desiderio di evitare lo spreco di cibo è ragionevole o se le critiche del suo fidanzato hanno una qualche validità. Con la sua storia, cerca solidarietà e comprensione in una questione che tocca sia i valori personali che le norme sociali.

“Per me il cibo è sacro. Sarò fatta male, ma non mi piace sprecarlo. Nel mio frigorifero prima si mangiano le cose che stanno per andare a male e poi il resto. Se ci sono avanzi del giorno prima o di due giorni prima me li mangio e non preparo niente di nuovo. Così evito di sprecare. Sono stata abituata così sin da piccola. Ma assolutamente non pensavo di fare un torto a qualcuno se gli facevo un pacchetto con gli avanzi di una cena. La mamma del mio ragazzo è venuta a cenare da me. Era sola quella signora e ho pensato di invitarla a mangiare da me. C’erano anche mia madre, mio padre, mia sorella, suo marito e i bambini. Insomma eravamo una bella combriccola rumorosa. La signora era sola invece a casa sua e ho pensato di invitarla. Anche se suo figlio, il mio fidanzato, non c’era perché aveva una cena di lavoro. Siccome che la signora ha lasciato tutto nel piatto, mi sono permessa di farle un pacchetto. Non sapevo di offenderla così facendo. Il mio ragazzo mi ha rimproverata per questo. Ma il karma vede e provvede. Guardate come gli è finita.”

Daniela prosegue nel suo racconto, enfatizzando il suo profondo rispetto per il cibo e la sua avversione allo spreco. Nel suo approccio quotidiano, dà priorità al consumo di alimenti che stanno per scadere e si impegna a mangiare gli avanzi prima di preparare nuovi pasti. Questa pratica, radicata nella sua educazione fin dall’infanzia, riflette un valore fondamentale nella sua vita. La storia prende una piega più personale e complessa con un episodio specifico che coinvolge la madre del suo fidanzato. Avendo notato che la madre del suo compagno era sola, Daniela l’ha invitata a una cena di famiglia, un gesto di gentilezza per includerla in una serata conviviale con i suoi cari. La cena, a cui partecipavano vari membri della famiglia di Daniela, era vivace e gioiosa.

Tuttavia, la serata ha preso una svolta inaspettata quando la madre del fidanzato ha lasciato del cibo nel piatto. Seguendo il suo principio di non sprecare, Daniela ha impacchettato gli avanzi per la donna, un gesto che, sconosciuto a lei, si è rivelato offensivo per la madre e, successivamente, ha causato un rimprovero da parte del fidanzato. Daniela era ignara che la sua azione potesse essere interpretata come un insulto piuttosto che un gesto premuroso. Concludendo la sua storia, Daniela fa un riferimento criptico al “karma”, suggerendo che ci siano state delle conseguenze per le azioni del suo fidanzato, anche se non specifica quali. La sua narrazione riflette una lotta tra i suoi valori personali, l’etichetta sociale e le dinamiche complesse all’interno delle relazioni familiari e romantiche. Con la sua storia, Daniela cerca empatia e forse validazione, mostrando come un semplice atto di gentilezza possa essere frainteso a causa di differenze culturali o personali.

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