Doveri di zia

“Ciao Commenti MEmorabili! Mi chiamo Arianna, ho 34 anni e un peso da togliermi in onore di tutte le donne che non vogliono avere bambini e si devono sentir dire che “non fanno niente” o che “non possono capire”. Dunque, io ho due nipoti, Alessia e Matteo, figli di mia sorella Greta. Lei ha sempre detto di adorare i bambini, ma poi da quando è madre non fa altro che lasciarli ai nostri genitori per uscire e divertirsi anche ora a 40 anni. Fin qui non mi tange, se ai nostri genitori sta bene fare nuovamente i genitori e non i nonni problemi loro, io posso solo farlo notare, ma di recente è sorto un problema tra me e Greta. Nostro papà è stato poco bene e ovviamente deve stare a riposo: questo significa che il “servizio baby sitter” è momentaneamente sospeso per almeno un paio di settimane. Io credo che una persona qualsiasi non ne faccia un dramma e possa attendere con tranquillità, ma lei, al suo solito, ha provato a chiedermi di badare ai suoi figli mentre sarebbe andata ad una cena aziendale. Vi lascio gli screen della piacevole conversazione che abbiamo avuto. Divertitevi!”
Scrivete cosa ne pensate nei commenti di Facebook e Buona lettura!

Arianna condivide la sua esperienza personale per portare alla luce un tema sensibile e spesso fonte di dibattito: la scelta di alcune donne di non avere figli e le pressioni sociali e familiari che possono derivarne. Attraverso la sua storia, Arianna vuole evidenziare il valore e la legittimità di questa scelta di vita, spesso sminuita o criticata.

La situazione descritta coinvolge anche la sorella di Arianna, Greta, che, nonostante abbia sempre espresso il desiderio di essere madre, sembra affidare frequentemente i suoi due figli, Alessia e Matteo, alla cura dei genitori, comportandosi in modo che Arianna giudica irresponsabile. Questa dinamica familiare prende una piega complessa quando il padre delle due donne si ammala, interrompendo temporaneamente la possibilità per i nonni di occuparsi dei nipoti.

Greta, trovandosi in difficoltà a causa dell’assenza del “servizio babysitter” fornito dai genitori, si rivolge ad Arianna, chiedendole di badare ai suoi figli durante una cena aziendale. La richiesta di Greta porta a una discussione tra le sorelle, che Arianna descrive come “piacevole” in modo evidentemente ironico, suggerendo tensioni e divergenze di vedute tra loro.

Con la sua narrazione, Arianna intende non solo raccontare un episodio specifico di disaccordo familiare ma anche sollevare questioni più ampie riguardanti il ruolo delle donne nella società, le aspettative di genere legate alla maternità e il rispetto delle scelte individuali. La storia di Arianna invita a riflettere sulla complessità delle dinamiche familiari e sociali che circondano la scelta di avere o non avere figli, sottolineando l’importanza di un dialogo aperto e del rispetto reciproco tra diverse visioni di vita.

Share