Educazione gentile

Mi chiamo Stefania e sono un’educatrice di asilo nido da ormai molti anni. Ho sempre amato il mio lavoro e stare con i bambini, ma dovete sapere che in questo mestiere non basta la vocazione, non basta amare i bambini e non basta essere mamma per sapere come lavorare bene. Bisogna essere preparati, e quindi mi sono fatta un mazzo tanto per prendermi la mia laurea in pedagogia, e poi fare una scuola di specializzazione. Ho fatto fatica perché ho sempre lavorato dall’ultimo anno di liceo in poi, lavapiatti, cameriera e pulizie. Però adesso ho la fortuna di avere un lavoro che apprezzo davvero. Con l’arrivo di mia figlia ho avuto vita più facile grazie alla mia formazione? In realtà no! La fatica rimane quella, le notti in bianco si passano lo stesso, il non sapere che fare in certi momenti anche… il primo figlio lascia tutte un po’ scombussolate… educatrici o meno. Però poi per fortuna arriva quel magico momento in cui entri davvero in relazione con tua figlia, e riesci a capire di cosa ha bisogno, e puoi tirare un po’ il fiato! Siccome non si finisce mai di imparare, mi son iscritta con un’altra mamma ad un bellissimo corso di educazione gentile, che mi ha dato nuovi spunti nuovi. Mia suocera però non accetta il mio stile educativo, e vuole impormi il suo, solo perché secondo lei basta aver fatto più figli per essere automaticamente nel giusto… io non so bene come risponderle. Mi chiama spesso e mi scrive in continuazione, tanto che a volte la devo bloccare, anche perché spesso e volentieri mi insulta inutilmente. Viene a casa nostra a fare visite a sorpresa e controllare, soprattutto quando sono sola. Cerco di non dire troppo a mio marito perché già non hanno un buon rapporto e non vorrei peggiorare le cose, anche perché ci andrebbe di mezzo mio suocero, che è buono come il pane e non so come faccia ancora a sopportare sua moglie. Però ragazzi è dura non mandarla a quel paese… leggetevi questa conversazione e ditemi se vi sembra normale.

Scrivete cosa ne pensate nei commenti di Facebook e Buona lettura!

La nostra fan, Stefania, è un’educatrice di asilo nido con anni di esperienza alle spalle. Racconta di quanto ami il suo lavoro e il tempo trascorso con i bambini, ma tiene a precisare che la passione da sola non basta: per svolgere bene questa professione serve una solida preparazione. Per questo ha conseguito la laurea in pedagogia e frequentato una scuola di specializzazione, il tutto mentre lavorava già dai tempi dell’ultimo anno di liceo, facendo la lavapiatti, la cameriera e dedicandosi alle pulizie.

Grazie ai suoi sforzi oggi può dire di avere un lavoro che le piace davvero. Tuttavia, con la nascita della figlia, la nostra fan si è resa conto che neppure la sua formazione la metteva al riparo dalle difficoltà quotidiane della maternità. Le notti insonni, i momenti di incertezza e il disorientamento dei primi tempi sono stati presenti anche per lei, come per tutte le madri. Confessa che solo col tempo è arrivata la connessione profonda con la bambina e la capacità di comprendere davvero di cosa avesse bisogno.

Nella continua ricerca di miglioramento, ha deciso di iscriversi con un’amica mamma a un corso di educazione gentile, che le ha fornito nuovi spunti e riflessioni. Ma a complicare la gestione familiare è la figura della suocera, con cui Stefania ha un rapporto difficile. Racconta che la donna non approva il suo stile educativo e pretende di imporre il proprio, convinta che l’esperienza di aver cresciuto più figli le dia automaticamente ragione.

La nostra fan spiega che la suocera non si limita a esprimere opinioni, ma arriva spesso a insultarla, mandarle messaggi continui e persino presentarsi a casa loro senza avvisare, soprattutto quando il marito non è presente. In certi casi si è vista costretta a bloccarla per proteggere la sua serenità. Nonostante tutto, cerca di non coinvolgere troppo il compagno per evitare di peggiorare ulteriormente i rapporti già complicati con la madre di lui, anche per rispetto nei confronti del suocero, che lei descrive come una persona estremamente buona e paziente.

Stefania conclude raccontando tutta la sua fatica nel gestire una situazione che la esaspera. A volte si sente sul punto di esplodere, ma continua a trattenersi. A chi legge chiede se questo comportamento possa essere considerato normale, allegando una conversazione che, a suo dire, parla da sola.

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