Emoji: chi le utilizza ha più successo tra le lenzuola

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Emoji: chi le utilizza ha più successo tra le lenzuola

| 25/05/2023
Fonte: Pixabay

Una singola emoji vale più di mille parole

  • Uno studio ha scoperto che chi utilizza spesso le famose faccine ha più successo in camera da letto
  • Le cosiddette “faccine” sono così efficaci che il loro uso frequente con un potenziale partner è legato ad una storia d’amore più attiva e di successo
  • La ricerca è stata condotta dai membri del Kinsey Institute dell’Indiana University e del Dipartimento di Psicologia del Lake Forest College di Chicago
  • Lo studio ha coinvolto 5.327 persone single di età compresa tra i 18 e i 94 anni
  • I partecipanti che hanno usato le emoji più frequentemente si sono recati più spesso ai primi appuntamenti, e si sono impegnati in attività intime più di frequente rispetto all’anno precedente

 

Se inviata tramite chat o messaggio, una comunicazione ricca di sfumature come il sarcasmo, l’affetto e altre emozioni sottili non è priva di sfide. In effetti, la comunicazione testuale può essere piena di malintesi. Questo è il motivo per cui abbiamo le emoji. E, secondo un recente studio, sono così efficaci che il loro uso frequente con un potenziale partner è legato ad una storia d’amore più attiva e di successo.

La ricerca è stata pubblicata dalla rivista PLoS ONE ed è stata condotta dai membri del Kinsey Institute dell’Indiana University e del Dipartimento di Psicologia del Lake Forest College di Chicago. Mentre le generazioni precedenti hanno avuto il “beneficio” di incontrare di persona i futuri fidanzati, i moderni utenti tendono a sviluppare e costruire relazioni digitali.

“Questo costringe molte persone a creare gli elementi costitutivi dell’intimità in corrispondenze più brevi, più frequenti e più limitate emotivamente di quanto ci si aspetterebbe in uno scenario faccia a faccia”, hanno affermato i ricercatori. “In questo contesto di austerità emotiva e sensoriale, quali strumenti possono utilizzare le persone intenzionate a rappresentare se stesse e potenzialmente migliorare le loro connessioni? Le emoji, naturalmente”.

I ricercatori del Kinsey Institute del Lake Forest College hanno esaminato gli atteggiamenti nei confronti dell’uso dell’emoji in situazioni interpersonali. Il primo si è concentrato sul fatto che l’uso delle famose faccine è associato al “successo” nelle connessioni intime.

Lo studio ha coinvolto 5.327 persone single di età compresa tra i 18 e i 94 anni. L’87% dei partecipanti è stato identificato come eterosessuale, circa il 10% come omosessuale e il 3,5% come bisessuale. La maggioranza (62%) si è identificata come caucasica. Circa il 19 per cento dei partecipanti erano afro-americani, il 15 per cento ispanici/latini, il 6 per cento asiatici e il 2 per cento nativi americani.

Gli esperti hanno scoperto che il 38% non usa mai le emoji, il 29% le usa di rado e il 28% le usa regolarmente. In più, il 3% dei partecipanti utilizza almeno un emoji in ogni testo e il 2,5% ne usa più di una in ogni testo. Il motivo del loro utilizzo è piuttosto semplice: forniscono uno sbocco migliore per l’espressione di sé e sono più veloci della scrittura di un messaggio completo.

I partecipanti che hanno usato le emoji più frequentemente si sono recati più spesso ai primi appuntamenti, e si sono impegnati in attività intime più di frequente rispetto all’anno precedente. Un secondo studio – una replica ed estensione del primo – ha esaminato se la frequenza dell’uso delle emoji dei single si riferisce al successo nelle connessioni intime. Questa volta, è stato eseguito un sondaggio online su un gruppo composto da sole 275 persone, di età compresa tra i 18 e i 71 anni, che nell’autunno del 2018 erano single.

Di questi, l’84% si è identificato come eterosessuale, 13,5% come bisessuale e, il 3% come omosessuale. Anche in questo caso, la grande maggioranza si è identificata come caucasica (73%). Gli afro-americani costituivano il 13,5%, circa il 9% erano latini, l’8% asiatici, l’1,5% nativi americani, e lo 0,4% erano arabi, mediorientali o indiani. I ricercatori hanno scoperto che l’uso dell’emoji era legato al mantenimento del contatto con le persone dopo un primo appuntamento, che a sua volta aveva maggiori probabilità di portare ad un secondo appuntamento.

Un buon alleato per i primi appuntamenti

La maggior parte delle persone ha segnalato un uso frequente di emoji con i potenziali partner, sostenendo che ha aiutato a mantenere le connessioni con i primi appuntamenti e ha portato ad un comportamento più ammiccante. “Le emoji sembrano essere un aspetto importante del comportamento sociale nel mondo digitale di oggi e possono essere usate strategicamente come segnali affettivi, in particolare nel campo del corteggiamento umano”, hanno osservato i ricercatori.

Inoltre, le persone che hanno usato le emoji nei loro testi prima di incontrarsi di persona avevano più probabilità di diventare intimi e maggiori possibilità di stabilire una relazione a lungo termine. Questo può essere attribuito in parte alle emoji che aiutano a comunicare i sentimenti. Fondamentalmente, le emoji agiscono come un sostituto dei segnali non verbali che sono assenti nella comunicazione digitale.

Essenzialmente, i ricercatori hanno concluso che le persone che usano le emoji possono essere più brave a formare legami intimi ed emotivi con gli altri. Le espressioni non verbali attraverso le emoji sono adatte sia ad ammorbidire un messaggio difficile, sia ad amplificare un messaggio positivo. Le emoji aiutano anche i partner a capire l’interesse che si mostrano a vicenda.

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“Attingendo alle teorie dell’affetto, dell’evoluzione e dell’ integrazione sociale, il nostro studio ci aiuta a dimostrare che, studiando le emoji, possiamo migliorare la nostra comprensione della psicologia sociale umana nel mondo digitale moderno”, hanno commentato gli autori dello studio. “L’affetto, l’espressione e la ricezione delle emozioni, sono fondamentali per l’esperienza umana, la comunicazione e il legame. La capacità e la volontà di comunicare affetto ed emozioni offrono stimoli significativi per valutare un potenziale partner.

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