È allarme per un virus zombie dissotterrato dal permafrost
- Si è diffusa la notizia della scoperta di un “virus zombie” dissotterrato dal permafrost in Russia
- Questo è stato riportato in vita dopo 48.000 anni e ora ci sono molti timori che un’epidemia di zombi possa prendere il via
- Il virus in sé non colpisce gli esseri umani, ma ha un impatto sulle amebe
- La professoressa di epidemiologia della Kent State University of Public Health Tara C. Smith ha però discusso la possibilità di un’apocalisse zombie definendola “estremamente improbabile”
- Tuttavia alcuni microbi possono cambiare il comportamento e diventare aggressivi
Un’esperta si è espresso sulla possibilità di un’epidemia di non-morti dopo la notizia della scoperta di un “virus zombie” dissotterrato dal permafrost in Russia. Gli scienziati europei hanno infatti riportato in vita un “virus zombie” di 48.000 anni fa, sepolto nel permafrost siberiano. La mossa ha scatenato il panico online, con alcuni che temono possa portare a una pandemia di zombie. Il virus in sé non colpisce gli esseri umani, ma ha un impatto sulle amebe e quindi i timori si concentrano sulla possibilità che questo possa essere il primo passo verso una strada di decisioni sbagliate.
Il virus è stato estratto dal permafrost, un’area di freddo estremo dove il ghiaccio è rimasto presente per oltre due anni, ma con il riscaldamento della Terra molte di queste aree stanno iniziando a riscaldarsi. All’interno dei permafrost si trovano masse di biodiversità che l’umanità deve ancora conoscere, tra cui microbi noti come estremofili. Essi sono in grado di vivere anche nelle condizioni più difficili, come le migliaia di anni di permanenza nel permafrost ed è proprio questo l’obiettivo della ricerca condotta dagli scienziati europei.
Le parole della professoressa Tara C. Smith
Ora ci si preoccupa del possibile impatto che questi virus rianimati potrebbero avere sulla salute pubblica, nonostante non rappresentino una minaccia diretta per l’umanità. Un tweet diventato virale con quasi 7.000 mi piace diceva: “Come fa un virus zombie a essere sepolto in un lago ghiacciato? E perché l’hanno dissotterrato? Non ha nemmeno senso”. I timori si basano sulla possibilità che si diffonda un virus zombie o almeno che vengano imposti più lockdown in stile Covid.
Leggi anche: Utente di Google Maps individua gli zombie in un edificio abbandonato [+VIDEO]
La professoressa di epidemiologia della Kent State University of Public Health Tara C. Smith ha discusso la possibilità di un’apocalisse zombie. “In realtà, è estremamente improbabile. Non esiste un meccanismo per rianimare una persona dalla morte, soprattutto se morta da tempo”. Tuttavia, ha ammesso che gli zombie “arrabbiati” attraverso un virus che induce rabbia potrebbero essere possibili: “Ci sono certamente alcuni microbi che possono cambiare il comportamento e portare all’aggressività e il virus della rabbia è il più noto. Si è discusso se l’infezione modifichi o meno il comportamento umano, rendendo forse alcuni esseri umani infetti più propensi a correre rischi, ma di certo non si tratta di un cambiamento comportamentale drammatico come quello che vediamo con gli zombie. Nessuno mangia cervelli”.

La redazione di commentimemorabili.it si impegna contro la divulgazione di fake news. La veridicità delle informazioni riportate su commentimemorabili.it viene preventivamente verificata tramite la consultazione di altre fonti.
Questo articolo è stato verificato con:
- https://www.dailystar.co.uk/news/latest-news/rage-zombie-outbreak-plausible-after-28717377
- https://www.mirror.co.uk/news/weird-news/zombie-virus-found-48000-year-28719972
- https://www.thenationalnews.com/climate/2022/12/02/what-is-the-zombie-virus-found-in-russia-and-should-we-be-worried/