Fonte: Pixabay
Perdersi in montagna e venire soccorsi dall’elicottero è un evento eccezionale, ma perdersi due volte nel giro di quattro giorni sulla stessa montagna è una situazione davvero unica. È quanto accaduto ad uno studente cinese di 27 anni residente in Giappone, protagonista di due salvataggi consecutivi sul Monte Fuji.
Il giovane aveva fatto un’escursione arrivando fin quasi sulla vetta, quando a 3000 metri di altitudine ha avuto un malore. Durante la salita l’escursionista aveva anche danneggiato i suoi ramponi da arrampicata, rendendo impossibile la discesa autonoma. Nonostante il malore è riuscito a dare l’allarme e le autorità hanno risposto prontamente all’emergenza, effettuando un’operazione di salvataggio in elicottero per recuperare lo studente in sicurezza.
Sorprendentemente, solo quattro giorni dopo, lo stesso individuo è tornato sul sentiero Fujinomiya del Monte Fuji per recuperare il suo telefono cellulare e altri oggetti personali lasciati durante il primo salvataggio. Tuttavia, si è di nuovo sentito male a causa dell’altitudine e un altro escursionista lo ha trovato incapace di muoversi. Le autorità sono intervenute per un secondo salvataggio, trasportandolo in ospedale per le cure necessarie.
L’episodio ha suscitato un acceso dibattito sui social media giapponesi. Molti utenti che hanno criticato la decisione dello studente di affrontare nuovamente la salita in condizioni pericolose, chiedendo che fosse ritenuto responsabile per il secondo salvataggio. Attualmente, però, non esistono sanzioni o costi associati ai salvataggi sul Monte Fuji.
Le autorità locali hanno colto l’occasione per ricordare ai potenziali escursionisti che il Monte Fuji è ufficialmente accessibile ai visitatori solo da luglio a inizio settembre. Fuori da questo periodo, le condizioni meteorologiche possono essere estremamente severe, con temperature rigide e presenza di neve, aumentando significativamente i rischi per la sicurezza.
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Per affrontare l’aumento del numero di escursionisti e migliorare la sicurezza, sono state introdotte misure come tariffe d’ingresso e limiti al numero di visitatori su alcuni sentieri.
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