Essere l’amante: come trasformare una delusione in un glow up da manuale

Essere l’amante: guida ironica alla tua trasformazione spirituale tra bugie, silenzi e nuovi tagli di capelli

 

Essere l’amante è un po’ come essere un personaggio secondario in una telenovela: hai pochissime battute, entri in scena solo quando la trama si complica e vieni sempre nominata, mai mostrata. Nessuno dice: “Da grande voglio essere l’amante”. Eppure, eccoci qui. Un giorno sei al supermercato a scegliere tra il latte scremato e quello di mandorla, e il giorno dopo ti ritrovi a googlare “come capire se un uomo sposato ti ama davvero” con l’ansia di un liceale prima dell’orale di maturità.

Sì, perché inizia tutto con un “tra me e mia moglie è finita”, che ha lo stesso livello di credibilità di un “domani inizio la dieta”. Ti fidi, ci credi, ti convinci che “questa volta è diverso”. Poi ti ritrovi a nasconderti dietro un cespuglio per vedere se la sua macchina è davvero parcheggiata dove ti ha detto. E capisci che sei finita in un episodio di Black Mirror, solo senza budget per la scenografia.

Non una tragedia, ma un’opera di formazione (con più mascara e notifiche disattivate)

Ora, non facciamo le vittime. Perché se è vero che tutto questo ha dell’assurdo, è anche vero che è proprio qui che inizia la magia. No, non quella dove lui lascia la moglie e ti porta a Parigi (quella succede solo nei film e nelle bugie dette dopo il secondo gin tonic), ma quella dove tu, da comparsa, ti trasformi nella protagonista del tuo glow up personale. Spoiler: niente effetti speciali, solo un’enorme dose di autoconsapevolezza e un rossetto nuovo.

È scientificamente provato – lo dice la psicologia, mica solo noi su TikTok – che dopo un’esperienza emotivamente devastante può scattare il fenomeno del post-traumatic growth. Tradotto: una crisi sentimentale può trasformarti nella versione 2.0 di te stessa. È come se il tuo cuore, stanco di fare la vittima, decidesse di iscriversi in palestra e aprire un blog.

Improvvisamente dormi meglio, mangi meglio, ti ricordi com’era non avere l’ansia da “visualizzato alle 23:47 e poi il nulla cosmico”. Ti guardi allo specchio e, tra un cerotto emotivo e l’altro, noti una luce diversa. No, non è la ring light: sei proprio tu.

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Glow up post-relazione: la vendetta è vivere bene (e con la frangia)

Parliamo del famigerato glow up. No, non è solo una questione estetica – anche se diciamolo, la nuova te con la frangia ha un certo non so che. È un’intera rivoluzione interiore, un rebranding completo. Dalla bio di Instagram alla playlist su Spotify, tutto parla chiaro: nuova vita, chi dis?

Vediamolo nel dettaglio:

Nel frattempo lui? Lui resta nella sua routine fatta di sensi di colpa, una relazione tiepida e notifiche silenziate. Ogni tanto potrebbe perfino scrivere un “Come stai?” alle 2 di notte, ma tu non rispondi più. Perché sei impegnata. A vivere. A fiorire. A brillare.

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