Mi chiamo Luisa e quello che sto vivendo con la mia famiglia è a dir poco vergognoso. La chat che vi ho inviato è del nostro gruppo di famiglia, dove ci sono i miei due fratelli e mia madre. Ho senFacebook e Buona lettura!
Una nostra fan di nome Luisa ha raccontato una situazione familiare che la sta mettendo a dura prova. L’amica spiega di vivere un momento complicato con la propria famiglia, composta da due fratelli e dalla madre, con i quali condivide un gruppo chat. Il motivo del suo sfogo nasce da un episodio recente che, secondo quanto scrive, l’ha profondamente indignata.
La nostra follower racconta che la madre ha avuto un infortunio pochi giorni fa e che, a causa di questo, non è attualmente autonoma. Ha bisogno di assistenza quotidiana e di sottoporsi a diverse visite mediche di controllo. Luisa, da figlia maggiore, si è immediatamente attivata per occuparsi di tutto ciò che serve: prenotazioni, organizzazione degli appuntamenti e gestione delle pratiche necessarie.
Dopo essersi fatta carico di queste incombenze, l’amica ha chiesto ai fratelli un po’ di collaborazione. Tuttavia, come racconta nel suo messaggio, la risposta ricevuta da entrambi l’ha lasciata senza parole. Nessuno dei due ha mostrato disponibilità o senso di responsabilità, rispondendo in modo sbrigativo e, secondo le sue parole, del tutto privo di empatia.
La nostra fan si dice delusa e amareggiata, perché si aspettava che in una situazione del genere, in cui la madre ha bisogno di aiuto concreto, la famiglia si sarebbe unita. Invece, si è ritrovata sola a gestire tutto, sentendosi non solo oberata ma anche non rispettata nel suo ruolo di figlia e sorella maggiore.
Nel suo racconto, Luisa scrive di rivolgersi idealmente a tutti i primogeniti che vivono dinamiche simili, chiedendo se sia normale sentirsi succubi di una situazione in cui ogni responsabilità ricade sempre sulle stesse spalle. Ammette di essere stanca, ma di temere che, se dovesse smettere di occuparsi di tutto, a farne le spese sarebbe solo la madre.
Il messaggio della nostra fan si conclude con un interrogativo rivolto a chi legge: chiede come ci si comporterebbe al suo posto, di fronte a familiari che si tirano indietro mentre una madre bisognosa resta senza il supporto dei propri figli.
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