Se c’è una domanda che attraversa le generazioni con la stessa ostinazione di un tormentone estivo è: “Ma quante volte alla settimana è normale fare l’amore?”. E ogni volta, la risposta è la stessa: dipende. Non da un algoritmo, né da un manuale del perfetto partner, ma da qualcosa di molto meno misurabile: l’intesa.
Gli esperti sono ormai concordi: non c’è un numero magico. E meno male, verrebbe da dire. Pensare che una relazione possa essere misurata in “volte a settimana” rischia di far sembrare l’intimità una tabella di Excel. La sessuologa Tammy Nelson lo conferma: chi dice che c’è una soglia minima, probabilmente non è onesto con sé stesso (e forse nemmeno con il partner).
Invece di contare i momenti sotto le lenzuola, sarebbe più utile contare le volte in cui si parla apertamente dei propri bisogni. Secondo i terapeuti, infatti, molte tensioni derivano non da una scarsa attività di coppia, ma dalla mancanza di comunicazione su aspettative, desideri e stanchezza. Il vero motore dell’intimità è la connessione emotiva, non la performance.
Chi si sente accolto e compreso avrà anche più voglia di condividere momenti di piacere. Quando c’è tempo, energia e buon umore, tutto viene naturale. Imporsi un ritmo fisso, invece, è il modo più veloce per trasformare un momento di piacere in un dovere.
Alcune coppie si scoprono affiatate ogni giorno, altre preferiscono una routine più rilassata. Il punto è che va bene tutto, purché entrambi si sentano coinvolti e soddisfatti. Come sottolinea la terapeuta Claudia Giolitti-Wright, non è il numero a contare, ma l’effetto che ha sul benessere della coppia.
La pressione di raggiungere standard “socialmente accettabili” può creare frustrazione e inutili confronti. Non è una gara, né una sfida a chi fa di più. È un viaggio condiviso in cui l’armonia si costruisce giorno dopo giorno, anche con piccoli gesti.
Molte volte la diminuzione dell’intimità non è un problema fisico, ma una conseguenza della routine, dello stress e della mancanza di attenzioni. Se non ci si guarda più, se manca il tempo per un abbraccio o per una conversazione tranquilla, difficilmente verrà voglia di fare l’amore.
Le relazioni che durano sono quelle in cui ci si sente visti, ascoltati e coccolati anche al di fuori dei momenti più intensi. Il contatto quotidiano, le carezze fugaci, una cena cucinata con amore: questi sono i veri afrodisiaci, e non servono supplementi.
Quindi, come capire se si è “nella norma”? Semplice: basta chiedersi se si sta bene insieme. Se entrambi si sentono appagati, coinvolti e desiderosi di stare vicini, non c’è davvero nulla da correggere. E se c’è qualche disagio, parlarne con serenità è il primo passo per ritrovare equilibrio.
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In fondo, ogni relazione ha il suo ritmo. E non serve sincronizzarsi con il mondo: basta trovare una musica che piaccia a entrambi. Quando la connessione funziona, anche il desiderio trova la sua strada. Senza cronometri, senza confronti, ma con tanta voglia di stare bene.
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