Il fattorino

“Mi chiamo Marcello e sono un giovane di 25 anni che vive in una città italiana molto conosciuta per motivi di studio. Ho trovato questo monolocale in centro in un antico palazzo di proprietà della Signora Lucia, una tipa altolocata, benestante e zitella. Lei da quando vivo qui non ha fatto altro che comandarmi a bacchetta, per fare piccoli lavoretti, portarle la spesa al suo appartamento ma soprattutto le casse d’acqua. Preciso che lei vive al quinto piano dello stesso palazzo e senza ascensore. Di conseguenza mi rode, perché mentre prima lo facevo con piacere ora mi sento assolutamento sfruttato e non me lo merito. E così niente, all’ennesima sua richiesta ho deciso di metterla al suo posto e di farmi rispettare come essere umano”.

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Un nostro fan di 25 anni, residente in una nota città italiana per motivi di studio, racconta la sua esperienza di vita in un monolocale situato in un antico palazzo. La proprietaria dell’immobile, la Signora Lucia, viene descritta come una donna benestante, di una certa classe sociale e non sposata. Fin dal suo arrivo, la fan è stato coinvolto in diverse mansioni che la proprietaria gli ha richiesto, spesso con insistenza.

Tra le attività principali, si evidenzia il compito di portare alla Signora Lucia la spesa e, in particolare, le casse d’acqua, un incarico reso particolarmente gravoso dalla posizione dell’appartamento della donna al quinto piano, in un edificio privo di ascensore. Inizialmente il fan accettava queste richieste con piacere, considerandole un aiuto cortese. Tuttavia, con il passare del tempo, la frequenza e il tono delle richieste hanno generato in lui un senso di malcontento e frustrazione.

La situazione è diventata insostenibile, portando il fan a percepire un evidente squilibrio nel rapporto con la proprietaria, che si è trasformato in una sensazione di sfruttamento. Questa consapevolezza ha fatto emergere in lui la necessità di agire per ristabilire un equilibrio e il rispetto nei suoi confronti. Di fronte all’ennesima richiesta, ha deciso di affrontare la situazione e prendere una posizione ferma, rivendicando il diritto di essere trattato con dignità.

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