Il mio compagno non riesce a capire le mie esigenze e tenta di farmi sembrare quella sbagliata. A fare capire a certe persone che la vita non è tutta logica programmazione. Che i sentimenti umani e i malesseri interiori sono cose fortissime. Che meritano tanta cura e applicazione. Tutti noi abbiamo i nostri fantasmi da esorcizzare e le nostre più intime aspirazioni. Per stare bene non basta avere la salute e il lavoro. Bisogna essere felici. Io da tempo sto combattendo per la mia felicità. Sto seguendo percorsi psicologici e analisi. Ma la gente ottusa queste cose non le concepisce proprio, semplicemente cieche e sorde e capaci solo di minimizzare ogni cosa. Persone vuote. Come si è dimostrato il mio compagno. Ho cercato di persuadermi che non ci entrasse niente con il mio periodo nero. Anche se la mia infelicità è aumentata da quando siamo andati a convivere. E questa chat è la dimostrazione che forse l’iceberg che mi sta affondando è proprio lui.
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La nostra fan ha scelto di condividere con Commenti Memorabili una riflessione intensa e personale, accompagnata da una conversazione che, a suo dire, rappresenta la prova tangibile di quanto il proprio compagno non sia in grado di comprenderla davvero.
Racconta di trovarsi da tempo in un periodo difficile, in cui sta cercando di risalire attraverso un percorso psicologico e di analisi. Un cammino delicato, fatto di momenti di fragilità, consapevolezze nuove e soprattutto di un desiderio profondo: quello di ritrovare la felicità. Perché, come sottolinea, nella vita non basta godere di buona salute o avere un lavoro stabile. Per sentirsi veramente bene è necessario anche avere equilibrio interiore, sentirsi ascoltati, compresi e liberi di esprimere ciò che si ha dentro.
Il problema, però, nasce quando chi ci è accanto non riesce a cogliere questo bisogno. Secondo la nostra fan, il suo compagno tende a interpretare ogni cosa con eccessiva razionalità, cercando sempre una logica, una spiegazione programmata, e riducendo così tutto a numeri e concretezza. Una rigidità che, nei momenti più bui, rischia di farla sentire ancora più sola e incompresa.
Da quando hanno iniziato a convivere, racconta, la sua infelicità è aumentata. Non per colpa di situazioni specifiche, ma per la sensazione di sentirsi costantemente invalidata nelle proprie emozioni. E quando ha cercato di aprirsi, di spiegare il proprio disagio e il percorso personale intrapreso, ha trovato davanti a sé una persona che ha minimizzato, che non ha voluto o saputo accogliere la sua vulnerabilità.
Ha provato a convincersi che la relazione non fosse legata al malessere che sente, ma questa conversazione – che ha deciso di inviare – le ha fatto realizzare che forse è proprio la convivenza con questa persona a contribuire al suo affondamento emotivo. L’iceberg, come lo definisce, che la sta facendo andare a fondo.
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