Finanzia il suo matrimonio vendendo pubblicità sulla giacca dell’abito

Un vestito pieno di sponsor che vale un sì e un nuovo lavoro

 

Dagobert Renouf aveva un sogno semplice: sposare la donna che amava. Il problema era che il suo conto in banca aveva ambizioni decisamente più modeste. In piena crisi economica personale e a un passo dallo scivolare verso la completa indigenza, il giovane francese si è trovato davanti a un bivio: rinunciare alle nozze o inventarsi un’idea abbastanza folle da funzionare. Ha scelto la seconda strada.

L’illuminazione gli è arrivata in un’estate complicata, quando ha deciso di chiedere aiuto alla sua comunità di imprenditori sui social. Una battuta lanciata da un utente ha fatto scoccare la scintilla: qualcuno gli avrebbe dato 500 euro se avesse messo il proprio logo sulla giacca del matrimonio. Detto, fatto. Da lì, l’idea è rimbalzata ovunque e in pochi giorni Renouf si è trasformato in un piccolo fenomeno virale.

Dal post virale alle 26 startup: come nasce una giacca sponsorizzata

Una startup dopo l’altra, i marchi hanno iniziato a comprare spazi pubblicitari sulla sua giacca da cerimonia. Alla fine, 26 aziende hanno contribuito, portando la cifra totale a 10.000 dollari. La sposa, Anna, all’inizio non sembrava troppo entusiasta dell’idea di sposare un uomo trasformato in pannello pubblicitario, ma pian piano la coppia ha iniziato a vedere nel progetto un modo per portare simbolicamente con sé la comunità che li aveva sostenuti.

Il 25 ottobre, davanti a 16 invitati, Renouf è arrivato all’altare indossando un abito elegante punteggiato da loghi che avrebbero fatto invidia a qualsiasi squadra di Formula 1. Il risultato è stato apprezzato dagli ospiti, anche se lui ha confessato di essere rimasto in ansia per tutto il tempo, temendo che qualche sponsor risultasse poco visibile nelle foto.

Costi, tasse e un finale a sorpresa: dalla giacca al lavoro dei sogni

Il vestito personalizzato, realizzato in tempi strettissimi, è costato 5.200 dollari. A questo si sono aggiunti 2.500 dollari di tasse, lasciandogli in mano poco più di 2.000 dollari effettivi. Una sorta di “matrimonio autofinanziato”, ma con un abito davvero unico.

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E non è finita qui. La sua intraprendenza ha attirato l’attenzione di un imprenditore della community che gli ha offerto un lavoro presso la startup Comp AI di New York. Un esito decisamente sorprendente per un’idea nata quasi per scherzo. Un matrimonio, una giacca molto affollata e un finale inaspettato: a volte basta un logo per cambiare la vita.

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