Finta psichiatra lavora 20 anni con un diploma falso: il talento del bluff in corsia

Finta psichiatra nel NHS: vent’anni di truffa con un diploma inventato

 

Nel Regno Unito ci si affida al sistema sanitario con una certa fiducia. Del resto, chi immaginerebbe che dietro la scrivania di uno studio psichiatrico si possa nascondere una finta psichiatra con documenti taroccati? Eppure è proprio quello che è successo con Zholia Alemi, che per due decenni ha indossato il camice senza averne il diritto.

Arrivata nel Regno Unito dagli anni ‘90, dopo un tentativo fallito di diventare medico in Nuova Zelanda, Alemi ha trovato il modo di aggirare le regole. Ha sfruttato un vecchio cavillo che permetteva ai laureati del Commonwealth di esercitare senza passare per esami supplementari. Peccato che lei quella laurea non ce l’avesse proprio.

Finta psichiatra nel NHS: 20 anni di bluff professionale

Con certificati di medicina creati a tavolino, Alemi è riuscita a entrare nel National Health Service e ha lavorato in vari ospedali del Regno Unito per vent’anni. Ha guadagnato oltre un milione di sterline, dispensando consulenze psichiatriche con la stessa disinvoltura con cui qualcun altro potrebbe dispensare consigli al bar.

Il sistema di controllo non si è accorto di nulla fino al 2018, quando l’intraprendente “dottoressa” ha pensato bene di falsificare il testamento di una paziente anziana. L’obiettivo? Incaricarsi dell’eredità di una casa da 300.000 sterline. Un piano ambizioso, ma meno raffinato dei suoi precedenti raggiri. Lì qualcosa ha iniziato a scricchiolare.

Quando la truffa in corsia viene scoperta

L’indagine sul testamento ha scoperchiato un vaso di Pandora fatto di carte false, firme inventate e una carriera costruita sul nulla. Alemi è stata condannata a cinque anni di carcere per frode, ma le sentenze non si sono fermate lì.

Con l’emergere di nuovi dettagli, la pena si è allungata e ora la finta psichiatra è stata anche obbligata a restituire oltre 400.000 sterline. In caso contrario, si apriranno per lei le porte di ulteriori anni dietro le sbarre. La giustizia britannica, quando si sveglia, fa i conti fino all’ultimo penny.

Una truffa che fa tremare anche il sistema sanitario

L’aspetto più inquietante della vicenda non è solo che Alemi abbia lavorato senza competenze, ma che abbia potuto farlo così a lungo. Per vent’anni ha avuto accesso a pazienti vulnerabili, prescrivendo terapie e trattamenti senza alcuna base scientifica.

Il caso ha spinto il General Medical Council del Regno Unito ad avviare un controllo su migliaia di medici stranieri registrati negli anni ’90. Il dubbio, ormai legittimo, è che altri casi simili possano essere sfuggiti ai radar del sistema.

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Morale della favola: fidarsi è bene, verificare anche nel NHS

La storia di questa finta psichiatra è tanto sorprendente quanto inquietante. Dimostra che anche nei sistemi sanitari più evoluti, l’ingegno dei truffatori può superare le barriere della burocrazia. Zholia Alemi ha saputo trasformare un diploma mancante in una carriera ventennale, lasciando dietro di sé pazienti ignari e un sistema che ora corre ai ripari. Il prezzo della sua messinscena? Milioni di sterline, decine di vite toccate e un campanello d’allarme che continua a suonare nel mondo della sanità.

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