Cosa succede quando un fulmine cade nel mare?

Sulla Terra cadono tra i 40 e i 100 fulmini al secondo. Nuotare in mare durante un temporale può essere molto pericoloso

 

Il fulmine è un fenomeno atmosferico che consiste in una scarica elettrica di grandi dimensioni che avviene tra nuvola e nuvola o tra nuvola e suolo. In base alle stime, sulla Terra cadono tra i 40 e i 100 fulmini al secondo. Recenti ricerche hanno avvertito che il numero di fulmini aumenterà nei prossimi anni a causa dell’aumento della temperatura globale. Secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti, un tipico fulmine può scaricare fino a 300 milioni di volt e 30.000 ampere, sufficienti per uccidere qualcuno.

I rischi per chi si trova in mare

Quando un fulmine cade in mare, l’acqua funge da conduttore e gran parte della scarica elettrica si espande orizzontalmente anziché verticalmente. La corrente del fulmine può diffondersi su un’ampia area, con il rischio di uccidere chi sta nuotando in acqua.

La raccomandazione per gli esperti è di uscire subito dall’acqua in vista di un temporale. Se nei dintorni non c’è un riparo, è meglio accovacciarsi in posizione fetale piuttosto che sdraiarsi completamente a terra. La scarica quando cade in mare si diffonde solo in superficie, quindi i pesci che nuotano a profondità maggiori non vengono colpiti.

Trovarsi in mare aperto e nuotare esponendo la testa e le mani in superficie aumenta il rischio di essere colpiti, poiché il fulmine cerca il percorso di minor resistenza. Le barche possono essere dotate di parafulmini che deviano la carica elettrica verso l’acqua e impediscono che colpisca le parti più vulnerabili come le aree passeggeri o la sala macchine.

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Una ricerca della NASA ha dimostrato che è più probabile che i fulmini cadano sulla terra che in mare e che è improbabile che si verifichi un impatto in aree di grande profondità. In generale, le acque al largo delle coste sono le più colpite. I rischi variano anche a seconda delle stagioni dell’anno. L’estate è il periodo di maggior pericolo poiché aumentano le persone che fanno il bagno in mare.

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