Gamberi danzanti: il piatto più vivace della Tailandia salta letteralmente fuori dal piatto [+VIDEO]

Vengono marinati in una salsa piccante

 

Il Goon Ten, o gambero danzante, è un popolare street food thailandese a base di gamberi d’acqua dolce vivi che, una volta marinati, saltano fuori dal piatto. Un gruppo di piccoli gamberi traslucidi che cerca di dimenarsi per evitare di essere mangiati vivi non sembra il pasto più appetitoso, ma nel nord della Thailandia è di gran moda. Venduto solitamente su carretti a doppio cesto, il Goon Ten consiste in gamberi d’acqua dolce vivi che si dimenano in una marinata piccante a base di peperoncino macinato, succo di lime, salsa di pesce, menta, scalogno a fette e lemongrass. Il più delle volte viene servito con una varietà di riso appiccicoso.

Spesso descritta come uno dei cibi più freschi che si possano comprare, l’insalata di gamberi ballerini salta letteralmente fuori dal piatto, mentre le creature vive cercano di sfuggire alla marinata piccante. Sembra una barbarie mangiare un piatto del genere al giorno d’oggi, ma la maggior parte di coloro che l’hanno provato sono rimasti sbalorditi dalla sua consistenza e dalla complessa combinazione di sapori.

I pareri di chi li ha assaggiati

Il mio primo morso è stato di puro piacere, il tipo di sapore incredibile che paralizza il tuo corpo e ti mette in uno stato di gioia gustativa”, ha scritto una volta il famoso food blogger Mark Wiens sul suo blog. Ogni singolo gambero era una piccola esplosione di salamoia che si fondeva con le altre parti contrastanti del condimento e delle erbe per creare un gusto straordinario. “Sebbene ad alcuni possa sembrare barbaro, l’esperienza è stata sorprendentemente illuminante”, così Kasma Loha-unchit ha descritto l’esperienza di mangiare l’insalata di gamberi danzanti.

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Sentivamo che i gamberi erano diventati noi, eravamo il veicolo attraverso il quale il loro spirito avrebbe continuato a vivere nel mondo. Non sentivamo che li stavamo mangiando vivi, che stavamo portando via la loro vita. Al contrario, sentivamo che la loro vita continuava dentro di noi, che diventavano felicemente parte di noi. Hanno danzato in noi e ci hanno fatto danzare con la vita. Mi è venuto in mente l’insegnamento che ‘l’energia non muore mai, si trasforma soltanto’ e, poiché qualcosa deve morire (che sia animale o vegetale) perché noi possiamo vivere, possiamo essere degni di portare avanti lo spirito che ha sacrificato la sua vita per il nostro nutrimento a ogni pasto”.

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