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Per anni i gatti sono stati etichettati come animali indipendenti, indifferenti e poco inclini a mostrare affetto. L’immaginario comune li vuole solitari, padroni del divano e incuranti della presenza umana. Ma la scienza ha deciso di rovinare questa reputazione da star altezzose, dimostrando che i gatti, in realtà, sono molto più legati ai loro padroni di quanto si pensi.
Uno studio condotto dall’Oregon State University ha rivelato che i gatti si affezionano in maniera simile a cani e bambini. Non è solo questione di carezze in cambio di croccantini: si tratta di un vero e proprio legame affettivo, con tanto di reazioni misurabili al ritorno del loro umano dopo un’assenza breve.
Il test utilizzato dai ricercatori è lo stesso impiegato per analizzare i comportamenti dei neonati e dei cani: il cosiddetto “test della base sicura”. In pratica, si osserva cosa succede quando l’animale resta solo per qualche minuto e come reagisce al ritorno del suo padrone.
I risultati parlano chiaro: circa il 65% dei gatti mostra un attaccamento sicuro, proprio come i bambini. Questi mici, al ritorno del proprietario, si rilassano e riprendono ad esplorare senza stress. Gli altri, più insicuri, tendono invece a diventare eccessivamente dipendenti o ad evitare il contatto. Una dinamica che sembra molto familiare anche a chi frequenta asili nido o parchi giochi.
La ricerca smonta così l’idea del gatto come creatura fredda e distante. In realtà, i felini hanno una straordinaria capacità di adattarsi alle relazioni umane, costruendo un legame stabile che dura nel tempo. Non solo: questa capacità sembra essere presente sia nei gattini che negli adulti, dimostrando che l’attaccamento non è un fenomeno temporaneo ma una caratteristica consolidata.
Chi convive con un gatto probabilmente lo sospettava già. Certo, i felini hanno il loro stile: non sempre corrono alla porta come i cani e non sempre cercano coccole in maniera plateale. Ma questo non significa mancanza di affetto. Al contrario, spesso il loro modo di dimostrare attaccamento è più sottile e, per certi versi, ancora più significativo.
Questo legame speciale potrebbe anche spiegare perché i gatti si siano adattati così bene alla vita nelle case umane. La loro “flessibilità sociale”, come la definiscono i ricercatori, li ha resi compagni ideali nonostante la fama da divi introversi.
Lo studio ha inoltre aperto la strada a nuove riflessioni sul rapporto uomo-gatto, soprattutto per quanto riguarda i rifugi e le adozioni. Capire come si sviluppano questi legami può aiutare a migliorare le condizioni dei gatti nei gattili e a favorire adozioni più consapevoli.
In conclusione, la scienza conferma quello che molti padroni avevano già intuito: i gatti non solo si affezionano, ma instaurano relazioni profonde e durature. Altro che creature altezzose e indifferenti: dietro lo sguardo misterioso e quell’aria da filosofi orientali, si nasconde un cuore che batte per il loro umano di riferimento.
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La prossima volta che il gatto vi ignora con noncuranza mentre tornate a casa, non prendetela sul personale. Probabilmente sta solo recitando la sua parte da attore consumato. In realtà, dentro di sé, è felice di rivedervi. E magari, più tardi, verrà a dormire ai vostri piedi: è il suo modo discreto ma inequivocabile per dire “ti voglio bene”.
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