Esiste un legame tra rabbia e complottismo: lo studio
- Uno studio ha evidenziato il collegamento tra capacità di gestire la rabbia e predisposizione a credere ai complotti
- Secondo la ricerca, chi non riesce a gestire le emozioni negative crede più facilmente alle cospirazioni
- Gli scienziati hanno condotto una serie di interessanti esperimenti
- I risultati sono estremamente affascinanti
- Ci sono una serie di questioni rimaste ancora senza risposta: ecco di quali si tratta
Una recente ricerca pubblicata sul Journal of Research in Personality ha messo in luce un interessante legame tra la capacità di gestire la rabbia e la predisposizione a credere ai complotti. Secondo lo studio, chi ha più difficoltà a controllare emozioni come irritazione, fastidio e ira tende a ritenere vere con più facilità le teorie del complotto. Gli esperti hanno condotto quattro differenti esperimenti. I primi due si sono concentrati sulle teorie del complotto legate all’epidemia di covid-19, mettendo in luce una correlazione tra narcisismo, fondamentalismo religioso e cospirazioni.
Il terzo studio si è concentrato su teorie del complotto generiche, non legate a particolari situazioni e fenomeni. Ai partecipanti è stato chiesto di stabilire quanto si ritenessero d’accordo con affermazioni come: “Il governo usa le persone come capri espiatori per nascondere il suo coinvolgimento in attività criminali“. Inoltre, i ricercatori hanno sottoposto ai volontari una serie di test volti a esaminare i tratti della loro personalità. Il quarto e ultimo studio, invece, ha indagato il ruolo attivo della rabbia nella risposta alle teorie del complotto: ecco cosa sapere.
I futuri obiettivi della ricerca
La ricerca ha coinvolto 141 partecipanti statunitensi, che hanno compilato una serie di questionari volti a misurare la loro capacità di gestione dell’ira. Dopodiché, i volontari sono stati divisi in due gruppi: al primo è stato assegnato un compito con l’obiettivo di scatenarne la rabbia, al secondo, invece, un test neutro.
Dall’esperimento è emerso che le persone più propense a credere alle teorie del complotto erano coloro che avevano svolto un’attività irritante e presentavano livelli di rabbia maggiori.
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Rispetto ai risultati degli esperimenti, in ogni caso, il team di scienziati ha specificato che “è importante sottolineare che queste correlazioni vengono influenzate da diversi fattori individuali e situazionali: quali? Ancora non lo sappiamo“. Il futuro obiettivo degli scienziati, dunque, è quello di approfondire ulteriormente il fenomeno per indagare ulteriori aspetti della questione.

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- https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0092656623000363?via%3Dihub
- https://www.psychologytoday.com/us/blog/the-social-emotional-brain/202306/anger-and-belief-in-conspiracy-theories
- https://www.focus.it/comportamento/psicologia/rabbia-complottismo-relazione-complicata