Fonte: Pixabay
In Giappone sta emergendo una tendenza singolare e in crescita: la possibilità di rivolgersi ad agenzie specializzate per gestire le proprie dimissioni. Questi servizi offrono ai dipendenti un modo per lasciare il proprio lavoro senza dover affrontare direttamente il datore di lavoro, evitando così imbarazzi, confronti o sensi di colpa.
Il fenomeno è alimentato da diversi fattori caratteristici della cultura lavorativa giapponese. Tradizionalmente, la lealtà aziendale e l’impegno a lungo termine sono valori profondamente radicati, rendendo le dimissioni un processo emotivamente difficile e gravato da un forte stigma sociale. Molti lavoratori, in particolare i più giovani, si trovano in situazioni lavorative tossiche o stressanti, dove il tentativo di licenziarsi personalmente può portare a ritorsioni, pressioni per rimanere o persino al rifiuto delle dimissioni. Alcuni casi estremi vedono dipendenti umiliati o costretti a implorare per ottenere il permesso di lasciare il proprio impiego.
Le agenzie di dimissioni, come Exit (fondata nel 2017) e Momuri (il cui nome significa “Non ce la faccio più”), si occupano di tutte le pratiche: dalla notifica al datore di lavoro alla gestione della documentazione e persino alla negoziazione di dettagli come la restituzione di proprietà aziendali.
Questo permette ai lavoratori di disconnettersi completamente dall’ambiente lavorativo stressante non appena decidono di andarsene. I costi per questi servizi variano, ma si aggirano spesso intorno ai 20.000-22.000 yen (circa 130-150 dollari) per i lavoratori a tempo pieno, e meno per i part-time.
La popolarità di questi servizi è in aumento, con alcune agenzie che gestiscono migliaia di richieste all’anno. Una ricerca ha rivelato che quasi un quinto dei lavoratori giapponesi ventenni che si sono dimessi nell’ultimo anno hanno utilizzato un’agenzia. Questo indica un cambiamento culturale, in cui i lavoratori, specialmente le nuove generazioni, stanno dando maggiore priorità alla propria salute mentale e al benessere rispetto alla tradizione della lealtà aziendale incondizionata.
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Sebbene alcuni critici ritengano che ricorrere a tali servizi sia un segno di debolezza, molti lo vedono come uno strumento essenziale per gestirsi in un ambiente lavorativo che rende difficile il semplice atto di dare le dimissioni. Queste agenzie rappresentano una risposta a un problema strutturale nelle condizioni di lavoro giapponesi, offrendo una via d’uscita a coloro che si sentono oppressi dal proprio impiego.
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