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In Giappone il numero di ultracentenari continua a crescere senza sosta. Al 1° settembre 2024 sono stati registrati 95.119 individui con più di 100 anni, segnando un aumento di quasi tremila persone rispetto all’anno precedente. Il fenomeno è ormai stabile da 54 anni, un vero e proprio record mondiale che conferma la straordinaria capacità dei giapponesi di resistere al tempo senza perdere troppo il sorriso.
La popolazione femminile domina questo scenario: 83.958 delle persone oltre il secolo sono donne, pari all’88% del totale, mentre gli uomini arrivano a malapena a 11.161. La differenza tra aspettativa di vita maschile e femminile in Giappone si nota già dopo gli 80 anni, e nelle età più avanzate diventa ancora più evidente.
Dietro questo trionfo di anni ci sono diversi fattori, tutti concreti e lontani dalle mode salutiste. Innanzitutto, l’alimentazione giapponese, semplice, bilanciata e ricca di pesce e verdure, che contribuisce a mantenere corpo e mente in forma. Poi c’è uno stile di vita regolare, con attività quotidiane che mantengono l’autonomia e la lucidità fino a età molto avanzata. Infine, il sistema sanitario è efficiente e accessibile, con particolare attenzione alla prevenzione, e la società valorizza gli anziani, integrandoli invece di isolarli.
Molti centenari giapponesi continuano a vivere una vita attiva e socialmente rilevante. Esempi come Shigeko Kagawa, che a 109 anni ha portato la torcia olimpica, o Yoshimitsu Miyauchi, che partecipa a competizioni sportive, dimostrano che superare il secolo non significa necessariamente sedersi in poltrona e aspettare il tramonto.
Il Giappone non è solo longevità, ma anche un laboratorio sociale. Con 36 milioni di persone oltre i 65 anni, pari al 29% della popolazione, e un 10% che supera gli 80 anni, il Paese deve affrontare sfide significative legate all’invecchiamento. La longevità, però, non è sinonimo di isolamento: le reti sociali forti e il rispetto per gli anziani rendono la vecchiaia un’esperienza dignitosa e parte integrante della vita collettiva.
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Questi dati mostrano che raggiungere i 100 anni non è una magia genetica, ma il risultato di scelte quotidiane, attenzione alla salute e un contesto sociale favorevole. La Giappone dimostra che la longevità può essere combinata con una buona qualità della vita, e che il segreto non è un singolo ingrediente, ma un insieme di cultura, alimentazione, sanità e comunità. Oggi il Paese detiene un quinto dei centenari mondiali, confermando che vivere a lungo e bene è possibile. Il messaggio è chiaro: osservare chi ha superato il secolo può insegnare molto su come invecchiare con stile, autonomia e un pizzico di ironia.
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