Gregge di pecore fa “un’abbuffata” di cannabis, mangiandone oltre cento chili

L’episodio potrebbe essere dovuto ad una serie di eventi metereologici avversi

 

Quella che arriva dalla Grecia è certamente una storia insolita e sorprendente, dovuta alla combinazione di vari eventi avversi. La tempesta Daniel e la siccità dei mesi precedenti con inondazioni e incendi che hanno devastato numerosi terreni agricoli hanno infatti il bestiame a lottare per trovare cibo. Ciò ha portato un gruppo di pecore a consumare oltre 100 chilogrammi di cannabis. Evidentemente le pecore, alla ricerca disperata di cibo a causa delle condizioni meteorologiche avverse, hanno trovato una fonte inaspettata nella serra di cannabis terapeutica.

La mandria stava pascolando nelle pianure allagate della Tessaglia, situata nella Grecia centrale, prima di spostarsi verso una serra vicino alla città di Almyros. Il pastore del gregge ha notato un comportamento insolito negli animali, che si sono diretti verso una serra produttrice di cannabis medicinale. Le pecore belavano e saltavano belando e saltando in modo anomalo. Ciò potrebbe essere attribuito alle conseguenze dell’assunzione della cannabis, che contiene composti noti per avere effetti psicoattivi sugli animali, se consumati in quantità significative.

Sia il pastore che il proprietario della sera hanno subìto gravi conseguenze

Seppur possa sembrare un episodio simpatico, non lo è stato per le persone coinvolte. Sia il pastore che il proprietario della serra sono infatti stati colpiti duramente da questa situazione. Mentre il pastore ha perso il controllo sulla propria mandria, il proprietario della serra ha subito una perdita economica notevole sia a causa della siccità precedente che della recente incursione delle pecore.

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L’uomo ha dichiarato: “Abbiamo subito inondazioni, abbiamo perso praticamente tutto. E adesso questo. La mandria è entrata nella serra e ha consumato ciò che era rimasto. Non so se debba ridere o piangere”. La storia è ben presto diventata virale suscitando diverse reazioni sugli utenti, dallo stupore all’ilarità. Tuttavia, come detto, sottolinea anche la vulnerabilità delle comunità agricole e degli allevamenti di animali alle fluttuazioni meteorologiche estreme e agli eventi climatici imprevedibili.

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