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Il grooming nei gatti è molto più di una routine di pulizia. Si tratta di un comportamento naturale che occupa gran parte della giornata dei mici e porta con sé diversi benefici. La funzione principale è mantenere il mantello pulito, rimuovere pelo morto, detriti e squame di pelle, garantendo così igiene e salute della cute.
Il processo coinvolge la lingua, dotata di papille dure e rivolte verso la gola, che agiscono come una spazzola naturale. Grazie alla flessibilità della spina dorsale, il gatto riesce a raggiungere quasi tutte le zone del corpo, mentre le zampe anteriori servono a pulire testa e orecchie. In alcuni casi, anche gli incisivi aiutano a rimuovere detriti incastrati tra i peli.
Il grooming ha un ruolo importante nella termoregolazione del gatto. In estate, l’evaporazione della saliva depositata sul mantello aiuta a raffreddare il corpo, mentre in inverno il massaggio dei peli stimola il sebo protettivo, mantenendo la pelle idratata e il mantello impermeabile. Questo meccanismo è essenziale per i gatti che vivono in climi estremi o in ambienti freddi.
Oltre alla termoregolazione, il grooming contribuisce al benessere fisico del gatto. Il leccamento stimola la circolazione e favorisce il rilassamento muscolare, producendo una sensazione di piacere simile a un massaggio. Per questo motivo i gatti tendono a dedicarsi al grooming soprattutto in momenti di calma, prima di dormire o dopo aver mangiato.
Un’altra funzione fondamentale del grooming è la distribuzione dell’odore corporeo. Strofinandosi su persone, oggetti o altri animali, il gatto crea una continuità olfattiva che contribuisce al senso di sicurezza e familiarità con l’ambiente circostante. Questo comportamento rafforza il legame sociale e conferisce al gatto la sensazione di avere il controllo sul proprio territorio.
Anche i momenti post-coccola o dopo l’allattamento sono segnati dal grooming, perché il gatto vuole ristabilire il proprio odore e riequilibrare l’ambiente sensoriale. Pulire le zampe dopo aver toccato superfici estranee è un ulteriore esempio di come il grooming unisca igiene e strategia comportamentale.
Non sempre il grooming indica benessere. Un leccamento eccessivo, che porta a zone glabre o peli strappati, può essere un segnale di stress o di problemi dermatologici. Allo stesso modo, la sospensione improvvisa del grooming, soprattutto nei gatti anziani, può indicare dolore articolare o disturbi cognitivi.
In questi casi è fondamentale osservare altri segnali comportamentali e, se necessario, rivolgersi a un veterinario. Il grooming diventa così un indicatore precoce dello stato di salute del gatto, utile per intervenire prima che il problema si aggravi.
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Il grooming è un comportamento complesso che combina pulizia, termoregolazione, diffusione dell’odore e autoconsolazione. È essenziale per il benessere fisico e psicologico del gatto, ma può anche fornire indicazioni importanti sulla sua salute. Osservare il modo in cui il gatto si prende cura di sé permette di comprendere meglio le sue esigenze e intervenire quando necessario, mantenendo il micio felice e in equilibrio.
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