“Guarda mamma, senza mani!”: da dove viene questa frase?

L’origine di un modo di dire

 

C’è una frase spesso utilizzata per vantarsi di qualcosa. Questa è “Guarda mamma, senza mani!“. Viene usata sin dalla più tenera età dai bambini che vanno in bicicletta e riescono a mantenere l’equilibrio anche senza tenere le mani sul manubrio. Eppure, negli anni ha preso anche un significato meno legato all’immagine di un bambino che va in bicicletta usando soltanto i piedi. Oggi infatti viene spesso utilizzata per spacconeria, per sottolineare quando si è bravi in qualcosa.

Spacconeria dal 1937

Guarda mamma, senza mani!” è indubbiamente una forma detta per mettersi in mostra, per esibire maestria e mettersi alla prova davanti a qualcun altro. Si tratta di una frase utilizzata in tutto il mondo allo stesso modo: per vantarsi di un’abilità. Talmente blasonata, che anche artisti l’hanno utilizzata per la loro arte. Il cantante Datch Nazari ci ha scritto una canzone storpiandone una parola e intitolandola Guarda mamma, senza money. Probabilmente una versione molto più appropriata per tanti millennials che devono confrontarsi con varie crisi e una pandemia.

Ma la vera domanda è: da dove ha origine questa frase utilizzata in tutto il globo per designare la stessa cosa? L’Oxford English Dictionary descrive la frase come “Un grido vanaglorioso (originariamente da parte di un bambino a un genitore o a un altro adulto) in cerca di attenzione o ammirazione per l’esecuzione di un’attività difficile o complicata (spesso in bicicletta) a mani libere“.

Scavando tra le varie fonti, il primo utilizzo risale al 1937 in una vignetta di un giornale. Nello specifico ci riferiamo alla striscia Fritzi Ritz di Ernie Bushmiller, che l’ha utilizzata facendola dire alla nipote con gli occhi nerissimi di Fritzi. Nancy, questo è il nome della bambina, in questa vignetta va in bicicletta senza toccare il manubrio ed esclama “Yippee! Guarda, zia Fritzi, senza mani!

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In seguito, la frase viene utilizzata molto spesso da altri bambini, con la mamma in sostituzione alla zia, in molte altre fonti degli anni quaranta. Che sia nata da una striscia dei fumetti però non c’è certezza. Potrebbe essere nata molto prima, essersi tramandata oralmente, ed essere stata utilizzata per questo nella striscia di Fritzi Ritz nel 1937.

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