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Guardare un film horror con amici o familiari non è solo un modo per fare quattro risate… o urla. La scienza lo conferma: vivere insieme la paura genera una risposta emotiva intensa che aumenta il senso di connessione sociale. Quando il cuore accelera e la pelle si accende di brividi, il cervello interpreta queste emozioni come opportunità per rafforzare i legami. La paura, insomma, diventa uno strumento psicologico per legarsi agli altri.
Inoltre, condividere l’esperienza di un film spaventoso aiuta a sviluppare empatia e fiducia. Il fenomeno chiamato arousal misattribution porta lo spettatore a percepire l’eccitazione fisiologica come attrazione o vicinanza emotiva verso chi condivide la visione. In altre parole, urlare insieme davanti a un mostro sullo schermo può trasformare sconosciuti in amici a prova di jump scare.
Molti si chiedono perché la gente cerchi film horror. La risposta risiede nella capacità del genere di offrire un mix di emozioni forti e sicurezza. In un contesto controllato, gli spettatori affrontano paure ancestrali come morte, buio o creature inquietanti senza rischi reali. Questo meccanismo permette di sperimentare ansia e tensione in sicurezza, sviluppando allo stesso tempo abilità di gestione emotiva.
Il cinema horror funziona come una palestra emotiva: ci si esercita a vivere la paura, a riconoscere ansie collettive e a processarle senza subire conseguenze nella vita reale. Alcuni studiosi collegano il fascino dell’horror anche alla catarsi sociale, in cui le emozioni represse emergono e si trasformano in esperienze condivise che rafforzano i legami tra gli spettatori.
Dal punto di vista evolutivo, la paura ha una funzione di sopravvivenza, preparando il corpo a reagire a potenziali minacce. Vissuta insieme ad altri, diventa un collante sociale: si sviluppano fiducia, comunicazione e senso di appartenenza. Le esperienze horror creano ricordi duraturi, rafforzando relazioni tra amici, coppie o anche gruppi di sconosciuti.
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Il genere horror permette anche di esplorare paure culturali e sociali. Mostri, eventi soprannaturali o violazioni morali rappresentano simbolicamente i tabù e le ansie della società, offrendo agli spettatori un modo sicuro per affrontarli. Così, mentre si saltella dalla paura alla risata, il film horror diventa un vero strumento di coesione sociale e psicologica.
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