Il guaritore filippino che usa morsi di vipera per curare i pazienti

Guaritore filippino e vipere: una medicina molto alternativa

 

In una remota zona di Mindanao, nelle Filippine, un uomo ha trovato un rimedio decisamente poco ortodosso per curare le malattie: farsi mordere da una vipera. Rosalio Culit, conosciuto come Datu Kamandag, è un guaritore tradizionale appartenente alla tribù Manobo, e da oltre dieci anni pratica un metodo terapeutico basato sul veleno del Tropidolaemus subannulatus, noto anche come North Philippine temple pit viper.

Tutto sarebbe cominciato per caso, quando Culit, malato e affaticato, fu morso accidentalmente da uno dei suoi serpenti domestici. Invece di peggiorare, racconta di essersi sentito subito meglio. Da quel momento ha iniziato a promuovere la teoria secondo cui il veleno di vipera, usato in piccole dosi, avrebbe proprietà curative.

Il trattamento con morsi di vipera

Culit riceve pazienti da anni, molti dei quali chiedono volontariamente di essere morsi dai suoi serpenti nella speranza di guarire da problemi di cuore, infezioni urinarie o altri disturbi. I rettili vivono liberamente in casa sua, come gatti un po’ meno coccolabili, e fanno parte del “trattamento” offerto ai visitatori.

Ma non finisce qui. Il guaritore prepara anche un vino fermentato che contiene piccole dosi di veleno. Una bevanda che promette di rafforzare il corpo, secondo chi la assume, ma che pone non pochi dubbi in ambito medico. Secondo esperti locali, infatti, non ci sono studi che dimostrino l’efficacia del veleno di Tropidolaemus subannulatus a fini terapeutici.

Veleno di vipera: cura miracolosa o rischio inutile?

La figlia di Culit, Jovy Tero, ha dichiarato che il serpente usato è “sicuro”, perché il suo veleno non causa necrosi nei tessuti. Tecnicamente è vero: questo tipo di vipera ha un veleno prevalentemente neurotossico e meno emorragico rispetto ad altri serpenti più letali. Tuttavia, definirlo sicuro è un po’ troppo ottimistico, soprattutto per chi potrebbe avere una reazione allergica.

La realtà è che, sebbene il morso non sia generalmente letale, resta comunque un rischio sanitario. Eppure, la popolarità di Culit è cresciuta, soprattutto dopo che un video virale ne ha mostrato il metodo, attirando l’attenzione di media e curiosi da tutto il mondo.

Medicina tradizionale e scetticismo scientifico

La medicina tradizionale ha radici profonde in molte culture e, in alcuni casi, si affianca a rimedi riconosciuti dalla scienza. Tuttavia, quando entra in gioco il veleno, il confine tra pratica alternativa e pericolo diventa sottile. Anche se Culit non obbliga nessuno, e i pazienti scelgono liberamente di farsi mordere, resta il fatto che questa pratica non è supportata da alcuna evidenza clinica.

Molti medici mettono in guardia da questi trattamenti, sottolineando che gli effetti del veleno sul corpo umano non sono prevedibili. Reazioni avverse, infezioni, shock anafilattici: sono solo alcuni dei rischi possibili. Ma nel contesto locale, la figura del guaritore rimane influente e rispettata, anche in assenza di prove scientifiche.

Il fascino del proibito e la forza della tradizione

C’è chi vede in Culit un ciarlatano, e chi invece lo considera un erede delle antiche conoscenze del popolo Manobo. Di certo, la sua storia solleva interrogativi interessanti sul rapporto tra medicina ufficiale e saperi tradizionali. E anche sul fascino, pericolosamente romantico, che certe pratiche esercitano su chi cerca cure fuori dagli schemi.

Leggi anche: Sorpreso a contrabbandare 104 serpenti nei pantaloni

Finché qualcuno sarà disposto a farsi mordere in nome della guarigione, il “guaritore delle vipere” continuerà a esercitare. Ma una cosa è certa: se hai mal di schiena, forse è meglio provare con una visita fisioterapica prima di affidarti alle zanne di un serpente.

Share