I 5 cibi che i gatti non sopportano: l’olfatto felino ha parlato

Cibi che i gatti odiano: quando gli agrumi fanno più paura del cane del vicino

 

I gatti sono creature affascinanti, misteriose e… decisamente schizzinose. In particolare quando si tratta di odori, non tutti riescono a guadagnarsi il favore del loro naso sopraffino. Quello che per noi è un aroma fresco o un condimento invitante, per loro può essere un campanello d’allarme olfattivo.

Il motivo è semplice: il loro senso dell’olfatto è molto più sviluppato del nostro. Quindi, mentre noi ci deliziamo con una spremuta d’arancia, il nostro micio potrebbe scappare sotto il divano con lo sguardo inorridito. Vediamo allora quali sono i 5 cibi il cui profumo riesce a trasformare un gatto da peluche rilassato in un atleta olimpico della fuga.

Cosa odiano i gatti: agrumi e menta in testa alla lista

Partiamo con un grande classico: gli agrumi. Arance, limoni, lime e pompelmi sono assolutamente inaccettabili per il naso felino. Non sono tossici, certo, ma il loro odore forte e acido viene percepito come una minaccia olfattiva. Alcuni proprietari di gatti ne approfittano: le bucce di arancia diventano così repellenti naturali per tenere lontani i mici da certe zone di casa.

Al secondo posto troviamo la menta e i suoi parenti stretti, come timo ed eucalipto. Se da una parte noi li associamo a pulizia e freschezza, per i gatti sono aromi fin troppo invadenti. Non è raro che un gatto eviti accuratamente le stanze appena pulite con prodotti mentolati. Insomma, a quanto pare i profumi da bagno non fanno breccia nel cuore felino.

L’aceto: il profumo che garantisce la fuga del gatto

L’aceto è uno dei repellenti più efficaci quando si parla di odori sgraditi ai gatti. Il suo aroma pungente e acido è percepito come un pericolo. Basta svitare il tappo della bottiglia per assistere a un’elegante ritirata strategica del felino verso il divano.

Questa reazione non è frutto del caso. L’olfatto del gatto amplifica ogni molecola volatile, trasformando l’odore dell’aceto in qualcosa di davvero sgradevole. Non si tratta di tossicità, ma di puro fastidio sensoriale. E se il gatto potesse parlare, probabilmente direbbe che una casa profumata d’aceto è peggio di una giornata di pioggia.

Il finocchio non convince nemmeno i più curiosi

Il finocchio è un altro alimento che i gatti proprio non vogliono annusare. Il suo odore, per quanto gradevole a molti esseri umani, provoca nei felini una smorfia degna di un critico gastronomico insoddisfatto. Alcuni si limitano a ignorarlo, altri si allontanano con disappunto.

Pur non essendo tossico, il finocchio rientra nella categoria degli aromi eccessivamente invadenti. E quando si tratta di scegliere se avvicinarsi o meno, il gatto medio preferisce cambiare stanza piuttosto che rischiare un assaggio olfattivo indesiderato.

Il vino: sgradevole all’olfatto e pericoloso per la salute

Ultimo, ma non meno importante, è il vino. I gatti lo detestano per motivi sia sensoriali che fisiologici. L’alcol, anche in piccole quantità, è pericoloso per i felini. Il loro organismo non è in grado di metabolizzarlo correttamente, e le conseguenze possono essere gravi. Ma ancora prima di arrivare a un assaggio (sperando che non succeda mai), è proprio il profumo del vino a mettere il gatto sull’attenti.

Leggi anche: Le cose da evitare per non farti odiare dal tuo gatto

Il bouquet aromatico che noi apprezziamo per le note fruttate o legnose, per lui è solo un’offesa nasale da evitare il più lontano possibile. Insomma, quando apparecchiate la tavola o fate le pulizie, fate attenzione: per voi è solo un’arancia o un bicchiere di rosso, ma per il vostro gatto è l’equivalente olfattivo di una sirena d’allarme. Meglio tenerlo a distanza da certi profumi, se non volete perdere la sua fiducia… o la sua compagnia.

Share