C’è chi fotografa tramonti, chi si dedica ai matrimoni e poi c’è chi, come Daniel Gebhart De Koekkoek, ha passato quattro anni a rincorrere gatti volanti per l’Austria. Il fotografo austriaco, con molta pazienza e una buona dose di determinazione, ha dato vita a “Jumping Cats”, una serie fotografica dedicata esclusivamente a gatti immortalati nell’atto di saltare. Altro che divano e ciotola, qui si parla di felini che sfidano la gravità tra armadi, docce e pensili.
L’idea è nata da una vecchia fotografia di Salvador Dalí in cui, per qualche motivo noto solo a Dalí, si trova a saltare in aria circondato da gatti e spruzzi d’acqua. Daniel ha pensato bene di eliminare l’acqua e l’artista surrealista, mantenendo solo la parte felina e trasformandola in un progetto tutto suo. Così, armato di macchina fotografica e pazienza zen, ha cominciato il suo tour per Vienna e altri angoli d’Austria.
Non si è trattato di semplici scatti in uno studio con gatti ammaestrati o effetti speciali. De Koekkoek ha preferito entrare nelle case degli animali e cogliere l’attimo in cui decidevano di spiccare il volo, per motivi loro noti. Ogni foto ha richiesto ore di attesa, centinaia di tentativi e qualche mobile probabilmente graffiato. Ma alla fine ne è valsa la pena.
Le immagini appaiono talmente perfette da sembrare ritoccate digitalmente, ma l’autore ha più volte chiarito che non ha usato alcun tipo di editing. Niente Photoshop, solo otturatori rapidi e tanto esercizio di autocontrollo. Alcuni, poco convinti, lo hanno persino accusato di costringere i gatti a saltare. Accuse respinte con eleganza: i salti sono stati tutti spontanei, come quelli che ogni padrone di felino conosce fin troppo bene.
Ogni scatto è avvenuto in un contesto familiare, con gatti intenti a saltare da una mensola alta un metro e mezzo a una credenza, oppure verso l’interno di una doccia. Non sono mancati i lanci da porte e finestre aperte, ma sempre in ambienti domestici. È stato come osservare una ginnastica artistica su misura per felini.
Il progetto ha riscosso un enorme successo sui social, con immagini condivise anche da riviste specializzate. Alcuni scatti hanno persino raggiunto oltre 500.000 visualizzazioni, senza contare le migliaia di like. Una bella soddisfazione per l’autore, che ha dimostrato come la fotografia d’arte possa convivere con la spontaneità di un gatto che decide, improvvisamente, di raggiungere lo scaffale più alto della cucina.
Oltre al lato divertente, Jumping Cats ha voluto anche raccontare qualcosa sulla natura autentica dei gatti domestici. Creature eleganti, imprevedibili e capaci di movimenti atletici degni di nota. Il progetto ha mostrato la loro bellezza nella quotidianità, trasformando cucine, salotti e bagni in scenografie teatrali.
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De Koekkoek ha dato prova di grande coerenza artistica, scegliendo di non alterare la realtà ma di esaltarla nel suo lato più dinamico. Senza filtri, senza forzature, ha lasciato che fossero i gatti a dirigere ogni scatto. In un’epoca in cui l’immagine è spesso costruita, ha preferito lasciare spazio alla realtà, con risultati tanto spettacolari quanto inaspettati.
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