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Con l’estate ormai alle porte e le temperature che iniziano a salire, una nuova forma d’ansia si diffonde silenziosamente tra gli italiani: si chiama notriphobia, e no, non è una nuova moda linguistica da social, ma una vera e propria paura di non aver ancora prenotato le vacanze. Secondo i dati dell’Osservatorio sui trend dell’estate 2024 di PiratinViaggio, questa preoccupazione interessa ben 4 italiani su 10, con un’incidenza particolarmente alta tra i più giovani, in particolare quelli appartenenti alla Generazione Z.
Ma da dove nasce questa nuova fobia da calendario estivo? La risposta è tanto semplice quanto inevitabile: dal timore di restare bloccati a casa mentre il resto del mondo posta foto in spiaggia, tra cocktail esotici e tramonti da cartolina. Il bisogno di staccare, di viaggiare, di raccontare (e postare) le proprie avventure si trasforma così in una corsa contro il tempo per accaparrarsi un volo, una camera vista mare o almeno un last minute decoroso.
Secondo il sondaggio, il 90% degli italiani ha in programma di partire tra giugno e settembre, e il mare è la destinazione preferita per il 68% degli intervistati. Niente di nuovo sotto il sole, si potrebbe dire, ma non mancano le sorprese. Il 65% dei viaggiatori italiani guarda all’estero, scegliendo mete europee come Grecia, Spagna, Portogallo e Croazia. Complice forse il desiderio di allontanarsi quanto basta da casa ma senza affrontare voli intercontinentali.
Chi invece sceglie di rimanere tra i confini nazionali — circa un terzo degli italiani — punta tutto sul fascino delle classiche regioni da cartolina: Sicilia, Puglia, Sardegna e Toscana si confermano le regine dell’estate tricolore. Città d’arte e montagna restano le scelte di una minoranza, mentre il concetto di vacanza “green” è ancora un optional per la maggioranza, nonostante la sensibilità ambientale sia in lieve crescita.
Un dato interessante riguarda il timing delle prenotazioni: in media, gli italiani bloccano la propria vacanza con tre mesi di anticipo, proprio per tenere a bada la famigerata “notriphobia”. E non è solo una questione di ansia: trovare prezzi più bassi, avere più opzioni e sentirsi “in controllo” della situazione giocano un ruolo chiave.
La Generazione Z, più impulsiva e più influenzabile dai social media, si lascia spesso guidare da post virali e reels patinati nella scelta delle mete. I Baby Boomers, invece, preferiscono pianificare tutto con largo anticipo, evitando sorprese e lasciando poco spazio all’improvvisazione.
Dal punto di vista economico, oltre il 60% degli italiani prevede di spendere fino a 1.500 euro per le vacanze estive, una cifra che include trasporti, alloggi e varie amenità sul posto. Una minoranza più fortunata o disposta a qualche sacrificio in più supera i 3.000 euro, scegliendo esperienze più esclusive: hotel di lusso, spa, tour enogastronomici e via dicendo.
Quando si tratta di scegliere il mezzo di trasporto, l’aereo si conferma il preferito dal 66% degli intervistati. Rapido, spesso più conveniente di quanto si pensi e perfetto per raggiungere le tanto amate mete estere. L’auto resta una soluzione secondaria, soprattutto per chi decide di restare in Italia, mentre treni e bus raccolgono consensi più limitati.
Il mese di agosto rimane il re incontrastato delle ferie, nonostante i costi più alti e l’affollamento generalizzato. In molti si organizzano per una settimana di vacanza, probabilmente per ottimizzare budget e ferie lavorative. Pochi fortunati riescono a godersi viaggi più lunghi o multipli, magari spezzando le ferie tra giugno e settembre.
E la sostenibilità? Sebbene sia un tema sempre più presente nel dibattito pubblico, solo una minoranza degli italiani dà priorità a vacanze eco-friendly. C’è ancora molta strada da fare per trasformare buone intenzioni in azioni concrete, ma i segnali di cambiamento non mancano.
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