Fonte: Youtube
Se pensiamo ad un deserto molto arido di solito la mente va al Sahara oppure ai grandi deserti sudamericani. Eppure il luogo più grande e arido al mondo si trova nella parte più remota del mondo, in Antartide.
Le Valli Secche McMurdo, situate in Antartide, rappresentano uno degli ambienti più estremi e affascinanti del pianeta. Questa vasta area di circa 4.800 km² è caratterizzata da un’aridità estrema, con temperature che arrivano a – 60 gradi e precipitazioni annue inferiori a 100 mm, che la rendono uno dei deserti più inospitali della Terra. Nonostante le condizioni estreme, nella regione sono presenti forme di vita microbica adattate a sopravvivere in ambienti difficili, offrendo preziose informazioni per la ricerca scientifica.
Le condizioni climatiche del deserto sono influenzate da fattori geografici e atmosferici unici. Nella regione non c’è ghiaccio poiché la neve non riesce ad accumularsi. L’umidità è molto bassa e le precipitazioni quasi del tutto assenti. I venti catabatici, che raggiungono velocità di 300 km/h, sono molto secchi e spazzano la poca neve facendola sublimare, con il passaggio da ghiaccio a vapore. Il terreno quindi è molto arido e il paesaggio simile a quello di Marte. Inoltre, la posizione del deserto, protetto dalle montagne Transantartiche, contribuisce a creare una barriera naturale che limita ulteriormente le precipitazioni.
Nonostante l’aridità e le basse temperature, le Valli Secche McMurdo ospitano ecosistemi microbici unici. Studi recenti hanno identificato una sorprendente diversità di specie batteriche, alcune delle quali sopravvivono in condizioni di salinità elevata e assenza di luce solare. Queste scoperte hanno implicazioni significative per la ricerca astrobiologica, poiché le Valli Secche sono considerate analoghi terrestri delle condizioni presenti su Marte.
Dal punto di vista geologico, il deserto antartico non è sono sempre stato così arido. Ricerche condotte dall’Università Victoria di Wellington hanno rivelato che, fino a circa sei milioni di anni fa, l’area era più umida, con la presenza di muschi e piccoli arbusti.
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I dati, ottenuti attraverso l’analisi delle concentrazioni di berillio-10 nei sedimenti, indicano che le Valli Secche hanno subito significative variazioni climatiche nel corso del tempo. Questi ambienti estremi offrono opportunità eccezionali per studiare la resilienza della vita e comprendere meglio i processi climatici e geologici che modellano il nostro pianeta.
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