Il ragno che per sopravvivere perde i genitali dopo l’accoppiamento

Il maschio si “autoevira” per sfuggire al cannibalismo della femmina e assicurare la riproduzione della specie

 

Il ragno eremita asiatico (Nephilengys malabarensis) è una delle creature più affascinanti e inquietanti del mondo animale per via della sua strategia riproduttiva estrema. Il ragno, diffuso in gran parte dell’Asia meridionale e sud-orientale, è noto per un comportamento che può sembrare assurdo: il maschio si stacca volontariamente i genitali (precisamente il pedipalpo) durante o subito dopo l’accoppiamento.

L’aggressività dei maschi dopo la perdita dei genitali

Il pedipalpo staccato rimane all’interno del tratto genitale della femmina e continua a pompare sperma anche quando il maschio si è già allontanato. Il fenomeno è noto come “copulazione remota”. La tecnica non solo massimizza il trasferimento di sperma, ma agisce anche come blocco fisico, impedendo ad altri maschi di accoppiarsi con la stessa femmina. In questo modo, il primo maschio riduce la competizione spermatica con altri esemplari.

Dopo aver perso il pedipalpo, il maschio non è più in grado di accoppiarsi, ma assume in un altro aspetto: diventa significativamente più aggressivo. Come riportato da diversi studi, i maschi “castrati” si comportano in modo più combattivo e protettivo verso la femmina con cui si sono accoppiati, aumentando così le probabilità che i loro geni vengano trasmessi.

Una tecnica di sopravvivenza

Il comportamento è anche una strategia di sopravvivenza: molte femmine di N. malabarensis sono cannibali sessuali e attaccano o uccidono i maschi dopo l’accoppiamento. Eiettare i genitali e fuggire rapidamente consente quindi al maschio di salvarsi la vita, garantendo al contempo la possibilità di riprodursi con successo.

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In definitiva, il sacrificio dell’apparato riproduttivo rappresenta un compromesso evolutivo: un solo accoppiamento ma con alta efficienza, una maggiore possibilità di trasmettere il proprio DNA, e una chance concreta di sopravvivere per difendere la femmina contro altri maschi.

 

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