Fonte: Pixabay
Recentemente è stato scoperto un antico manoscritto egiziano che racconta una storia di Gesù bambino mentre compie un miracolo. Questo racconto, meno noto, narra della “vivificazione dei passeri”, in cui un giovane Gesù di cinque anni trasforma dei modellini di argilla di uccelli in creature vive. Sì, avete capito bene: un giovane Gesù che gioca con l’argilla come farebbe un bambino qualsiasi, ma poi gli uccelli si animano davvero! Questo evento è considerato il “secondo miracolo” di Cristo.
Trovato su un pezzo di papiro vecchio di 2000 anni, il racconto descrive un giovane Gesù che anima piccioni di argilla, trasformandoli in uccelli veri e propri. Gli studiosi ipotizzano che il manoscritto potrebbe essere stato un esercizio scolastico di un’antica scuola egiziana del IV o V secolo. Dopo la conquista romana dell’Egitto nel 30 a.C., il paese abbandonò il paganesimo e, nel IV secolo d.C., l’imperatore Costantino dichiarò il Cristianesimo l’unica religione legale. È un po’ come se fosse passato dal paganesimo al monoteismo con la stessa facilità con cui noi cambiamo canale in TV.
Il racconto proviene dal Vangelo dell’Infanzia di Tommaso, scritto nel II secolo e descritto come testo apocrifo, cioè non ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa. Prima di questa scoperta, il più antico esempio del racconto risaliva all’XI secolo. Immaginate la sorpresa dei ricercatori quando si sono resi conto che questo non era solo un documento quotidiano, ma una storia biblica che si credeva persa nei meandri del tempo. È come trovare un vecchio tema scolastico che si rivela essere un’opera inedita di Dante!
Sebbene sia stata recentemente portata alla luce, la reliquia giaceva inosservata presso la Biblioteca Statale e Universitaria di Amburgo, in Germania. Durante l’analisi di manoscritti, i ricercatori hanno notato il nome di Gesù e, confrontandolo con altri papiri, hanno capito che si trattava di un documento religioso e non di una banale lista della spesa o lettera privata. Si dice che “la calligrafia sembra così goffa” da far pensare che fosse parte di un esercizio scolastico. La scoperta è stata quindi un vero e proprio colpo di scena per gli studiosi che si aspettavano tutt’altro.
Il racconto della “vivificazione dei passeri” è significativo non solo per il suo carattere miracoloso, ma anche perché mostra Gesù come un bambino con poteri straordinari. Questo tipo di narrazione contribuisce a umanizzare la figura di Gesù, rendendolo più accessibile e comprensibile per i fedeli di tutte le età. Una storia che ci ricorda che anche i santi hanno avuto un’infanzia e, perché no, hanno fatto anche i loro giochi.
La comunità scientifica ha accolto con grande interesse questa scoperta. Alcuni studiosi ritengono che il manoscritto offra nuove informazioni sulla trasmissione dei testi antichi. Altri pensano che il frammento sia di straordinario interesse per la ricerca perché offre nuove intuizioni sulla trasmissione del testo. È come trovare l’originale di un testo che tutti credevano perduto, un vero colpo di fortuna per i ricercatori.
Questa scoperta arricchisce la comprensione delle tradizioni religiose antiche e offre una prospettiva nuova sulla figura di Gesù bambino. Il Vangelo dell’Infanzia di Tommaso, pur non essendo incluso nella Bibbia canonica, rivela aspetti affascinanti della vita di Gesù che sono stati trascurati nei testi ufficiali. Questo manoscritto rappresenta un importante contributo alla comprensione della storia e della diffusione del Cristianesimo nei primi secoli. Possiamo tranquillamente affermare che si tratta di una scoperta che fa sgranare gli occhi anche agli studiosi più navigati.
Le probabilità che il piccolo Gesù passasse il tempo a fare trucchi magici con uccellini di argilla sono più vicine alla fantasia di un gioco per bambini che alla storia sacra. Tuttavia, non possiamo ignorare il fascino che queste storie hanno avuto e continuano ad avere su molti fedeli.
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