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Il cellulare è diventato per ognuno di noi uno strumento indispensabile per molte attività giornaliere che vanno dal lavoro allo svago. Il modo e la frequenza con cui usiamo il dispositivo dicono molto di noi e sulla nostra personalità, a tal punto che i dati registrati possono tracciare anche un profilo della nostra personalità e diventare una sorta di “barometro dell’umore”.
Questa potenzialità (che può risultare interessante ed inquietante allo stesso tempo) è stata oggetto di studio da parte di un team di ricercatori dell’Università di Harvard.
Secondo la ricerca, i nostri smartphone stanno diventando strumenti potenti per monitorare la salute mentale attraverso una pratica emergente chiamata “fenotipizzazione digitale”. Questa tecnica consiste nell’analizzare i dati raccolti dai sensori e dalle app dei dispositivi mobili per identificare cambiamenti comportamentali associati a disturbi mentali, come la depressione.
Come può un telefono rilevare la depressione o altri problemi? A quanto pare, gli stati mentali si manifestano spesso in cambiamenti comportamentali che i nostri dispositivi possono rilevare. Ad esempio, una persona depressa potrebbe iniziare a rispondere meno volte a chiamate o messaggi. Potrebbe isolarsi socialmente, trascorrendo la maggior parte del tempo a casa (come rivelato dal tracciamento GPS) e persino muoversi o digitare più lentamente quando interagisce con il telefono. Oppure potrebbe usare il cellulare in orari notturni che indicano fasi del sonno alterate.
Secondo altri studi recenti è possibile prevedere l’andamento dei sintomi depressivi settimana per settimana, basandosi esclusivamente sui dati raccolti dagli smartphone. In casi di malattie mentali gravi, il monitoraggio tramite smartphone ha persino anticipato ricadute, permettendo ai clinici di intervenire tempestivamente.
Tuttavia, l’adozione di questa tecnologia solleva importanti questioni etiche e di privacy. È fondamentale stabilire linee guida chiare riguardo al consenso, alla proprietà dei dati e alla sorveglianza per garantire che l’uso di questi strumenti sia sicuro e rispettoso della privacy degli individui.
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Nonostante queste preoccupazioni, la fenotipizzazione digitale offre un’opportunità significativa per migliorare l’intervento precoce e personalizzare le cure nel campo della salute mentale. Con l’implementazione di regolamentazioni adeguate, la tecnologia potrebbe rivoluzionare il modo in cui monitoriamo e trattiamo la depressione.
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