Fonte: Pexels
Una cena a base di zuppa di pesce è finita nel modo più improbabile per una donna thailandese, protagonista di una storia che sembra uscita da una sceneggiatura, ma che invece è stata documentata con tanto di foto sui social. Tutto inizia con un pasto apparentemente innocuo: qualche cucchiaio, un leggero fastidio, e poi il sospetto – scomodo ma frequente – di aver ingoiato una lisca.
La protagonista, Sang Lan, ha tentato tutte le soluzioni più classiche del repertorio casalingo: pane, riso, acqua a litri. Il dolore sembrava attenuarsi, ma non del tutto. Una visita al pronto soccorso non ha portato a nulla: nessuna traccia dell’intruso, secondo l’X-ray. E così, tra un analgesico e un po’ di pazienza, la vita è andata avanti.
Passano due settimane. Sang Lan nota un gonfiore sospetto al collo e, pensando a un problema tiroideo, torna in ospedale. Nuova radiografia, nuovo nulla di fatto. Viene rimandata a casa con qualche farmaco e un cerotto antidolorifico. Ed è proprio qui che arriva il colpo di scena: mentre cerca di applicare il cerotto, sente sotto la pelle qualcosa di duro. Una pressione minima e… la lisca spunta letteralmente fuori.
A quel punto non servono altri test diagnostici. Si torna in ospedale per la terza volta, e stavolta i medici riescono finalmente a rimuovere il corpo estraneo: una lisca lunga due centimetri che aveva viaggiato dalla gola al collo, forando lentamente i tessuti. Un caso definito “senza precedenti” anche dal personale sanitario, nonostante l’esperienza.
Il corpo umano è una macchina affascinante, ma anche un po’ vendicativa: se qualcosa non deve esserci, cerca in ogni modo di espellerla. La lisca, non rilevata dai primi due esami, ha trovato da sola la via d’uscita più diretta, anche se poco ortodossa. La morale? Forse non quella di dire addio al pesce, ma almeno quella di affrontarlo con un occhio in più alla sicurezza.
Dopo il rientro a casa, Sang Lan ha dichiarato di voler stare lontana dal pesce “per un bel po’ di tempo”, se non per sempre. E c’è da capirla: passare dalla cena all’estrazione chirurgica non è proprio un salto che si dimentica facilmente. Le immagini condivise dal marito sui social sono servite da monito a chi crede ancora che il pericolo sia solo nei piatti esotici.
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Questo caso, pur raro, riaccende l’attenzione su un pericolo sottovalutato. Le lische di pesce sono tra gli oggetti più comuni a finire nella gola, ma quasi mai lasciano traccia visibile. Qui siamo andati oltre: dalla gola al collo in due settimane, con tanto di rimozione chirurgica. La prossima volta che qualcuno dice “mastica bene”, forse conviene davvero ascoltarlo. Alla fine, la vicenda si chiude senza gravi conseguenze, ma con una grande lezione: sottovalutare una lisca può sembrare banale, finché non te la ritrovi sotto pelle. E, a giudicare dalle foto, non è proprio l’effetto collaterale più elegante di un piatto di pesce.
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