L’ingrata

Mi chiamo Ugo e sono sposato da poco. Io viaggio moltissimo per lavoro: diciamo che mi trasferisco ogni anno.. per fortuna questa volta dovrei restare almeno 3 o 4 anni nello stesso posto e, essendomi anche sposato, ho deciso di non prendere il solito appartamento ammobiliato ma di prenderne uno vuoto e arredarlo con mia moglie, anche per farla sentire a casa e aiutarla ad abituarsi al mio modo di vivere non proprio convenzionale. Dato che, per quanto io abbia un buon lavoro, non navighiamo proprio nell’oro, l’idea era comunque di non spendere troppo per i mobili e via dicendo, anche considerando che molto probabilmente non ci fermeremo chissà quanto qui. I miei parenti ci hanno molto aiutato: mia madre ci lascia usare la sua macchina (praticamente la usiamo solo noi, anche perché lei sta a 800km da casa nostra..) e mio zio che ha un negozio di mobili ci ha regalato la cucina tra una di quelle che aveva in esposizione. Io sono molto grato ai miei familiari per il loro aiuto ma mia moglie non riesce proprio ad apprezzare la generosità, anzi! Per lei niente è mai abbastanza: lei critica continuamente tutto e si lamenta del fatto che niente è mai proprio come avrebbe voluto, anzi…

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La nostra fan si chiama Lina e ci tiene molto a raccontare la storia del suo matrimonio appena nato, perché ultimamente si sente molto a disagio. Ha sposato Ugo da poco, uomo che per lavoro si sposta spesso, ma stavolta i due hanno deciso di fermarsi per qualche anno, cambiare qualcosa, costruire qualcosa di più stabile. Invece di prendere un appartamento già arredato, hanno scelto uno vuoto, con l’idea di decorarlo, arredarlo insieme, farlo diventare la loro casa, e dare un senso di appartenenza anche per lei.

Ugo non ha un reddito enorme, ma il suo lavoro va bene, quindi insieme hanno stabilito di non spendere troppo per l’arredamento. Hanno cercato soluzioni economiche: i mobili verranno comprati pian piano, gli oggetti decorativi scelti con criterio, e soprattutto hanno ricevuto aiuto famigliare. Sua madre ha permesso loro di usare la sua auto praticamente ogni volta che serve, perché lei vive lontano, quasi 800 km, e lo zio di Ugo, che ha un negozio di mobili, ha regalato la cucina, tra quelle che aveva in esposizione.

Lina è molto grata per tutto questo aiuto gratuito, perché è difficile trovare generosità e aiuti concreti, e riconosce che senza mamma e zio molto di quello che hanno ora non ci sarebbe stato. Però, nonostante ciò, sua moglie continua a lamentarsi. Critica tutto quello che entra in casa, ogni pezzo del mobilio, le finiture, i colori, il modo in cui è messo. Dice che niente è come avrebbe voluto, che le soluzioni economiche si vedono, che si poteva fare meglio.

Lina non capisce se sua moglie si renda conto di quanto stanno facendo per risparmiare, di quanto amore ci sia dietro ogni scelta, anche dietro la cucina “regalata”, che magari non è di design perfetto, ma funzionale e bella per quello che offre. Lei sente che le critiche non sono costruttive, ma pesanti, come se nulla fosse mai abbastanza per la moglie.

La nostra fan è confusa, stanca, e si chiede se è giusto sentirsi così: ringraziare e apprezzare un gesto generoso, oppure continuare a ricevere lamentele anche quando è gia stato fatto tutto ciò che si poteva.

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