La vera storia dell’isola aperta solo alle donne e vietata agli uomini 

SuperShe Island: l’isola finlandese per sole donne tra wellness e sorellanza globale

 

Parlare di un’isola vietata agli uomini nel 2025 può sembrare la trama di una commedia brillante, e invece no: è la realtà. SuperShe Island non è un mito, ma una vera isola al largo della Finlandia dove l’ingresso maschile è stato bandito. L’idea non nasce per capriccio ma dalla mente di Kristina Roth, imprenditrice americana che, dopo aver venduto la sua azienda di consulenza, ha deciso di investire in un progetto visionario: un rifugio pensato da donne per le donne.

Il risultato? Un’oasi che unisce lusso e natura, tra saune, eco-cabine e attività che spaziavano dallo yoga al kayak. Non proprio una vacanza low-cost, visto che una settimana arrivava a costare circa 4.000 euro. Ma il prezzo non ha fermato chi cercava un luogo senza pressioni esterne, lontano da occhi giudicanti e con la promessa di un detox non solo digitale, ma anche sociale.

SuperShe Island e la sua filosofia di benessere

L’isola, circa 8,4 acri di verde immersi nel Mar Baltico, è stata progettata come santuario di wellness e connessione globale. Non si trattava solo di rilassarsi in sauna o meditare davanti al mare: la vera idea era creare una comunità di donne capaci di scambiarsi energia, esperienze e idee in un contesto libero da condizionamenti maschili.

Il processo di selezione era rigoroso: non bastava pagare, serviva anche inviare una candidatura tramite la piattaforma SuperShe, che contava una community internazionale di migliaia di iscritte. Insomma, non un semplice pacchetto turistico, ma un club esclusivo dove il benessere si intrecciava con la filosofia del networking femminile.

Le critiche e le polemiche sull’isola delle donne

Ovviamente, un progetto così radicale non poteva passare inosservato. C’è stato chi ha definito SuperShe Island un’idea innovativa per l’empowerment femminile e chi, invece, l’ha bollata come un’operazione elitaria o provocatoria. Kristina Roth, però, ha sempre ribattuto che lo scopo non era escludere per principio, ma creare un luogo di sperimentazione femminile.

Il prezzo elevato ha fatto discutere tanto quanto la regola di esclusione maschile. Ma d’altra parte, tra cabane di lusso, menù salutisti e attività guidate, l’esperienza prometteva più di un semplice soggiorno. Per molte partecipanti, infatti, l’isola è diventata una parentesi di vita fuori dagli schemi, in cui la priorità era il proprio equilibrio personale.

SuperShe Island dopo la vendita del 2023

A fine 2023, l’isola è passata di mano. È stata acquistata da Deyan Mihov, dirigente marittimo bulgaro, che ha sborsato circa un milione di euro per rilevarla. E qui la domanda sorge spontanea: “Adesso gli uomini potranno entrare?” La risposta è un no secco. La regola è rimasta la stessa: gli uomini possono avvicinarsi solo per lavori di manutenzione, ma non sono ammessi come ospiti.

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La community SuperShe, nel frattempo, ha spostato il suo baricentro negli Stati Uniti, dove continua a promuovere eventi, workshop e membership virtuali. L’isola, invece, resta fedele al suo spirito originale: un luogo simbolico di sorellanza e benessere, diventato nel tempo più un mito mediatico che una semplice destinazione turistica.

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