Fonte: Wikipedia
Situato nelle Valli secche di McMurdo, in Antartide, lo stagno Don Juan, poco profondo, è lo specchio d’acqua più salato del mondo. Con un contenuto di sale che fa impallidire il Mar Morto, rimane liquido anche a -58 gradi Celsius. Con una profondità di 10 cm, il Don Juan Pond sembra più una grande pozzanghera che un vero e proprio stagno, ma ha affascinato gli scienziati per decenni da quando è stato scoperto nel 1961. Una rapida analisi ha rivelato che il suo contenuto di sale si aggira intorno al 40%. Per mettere questo dato in prospettiva, gli oceani del mondo hanno una salinità del 3,5%, il Grande Lago Salato varia tra il 5 e il 27% e il famoso Mar Morto è salato al 34%.
Lo specchio d’acqua più salato del mondo è nascosto in una valle in uno degli ambienti più aridi della Terra, dove non piove mai e nevica raramente. I pochi altri bacini della zona sono coperti da diversi metri di ghiaccio solido, ma le acque ricche di cloruro di calcio del Don Juan Pond gelano molto raramente. Le particelle di sale abbassano il punto di congelamento dell’acqua muovendosi tra le molecole e impedendo la formazione di reticoli di cristalli di ghiaccio.
Uno dei più grandi misteri dello stagno Don Juan è la sua origine. Per decenni gli scienziati hanno creduto che lo specchio d’acqua profondo fino alle caviglie fosse costantemente alimentato dalle acque sotterranee che sgorgano in superficie, ma circa dieci anni fa i geologi della Brown University Jay Dickson e James Head hanno dimostrato che l’acqua salata proviene molto probabilmente dall’atmosfera. Installando delle telecamere, sono riusciti a dimostrare che i sali presenti nel suolo delle Valli Secche di McMurdo aspirano l’umidità dall’aria attraverso un processo chiamato deliquescenza. Questi sali ricchi d’acqua scendono poi verso il Don Juan Pond, spesso mescolandosi con l’acqua di fusione di neve e ghiaccio.
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Un altro aspetto affascinante del Don Juan Pond è la possibilità che la sua acqua estremamente salata contenga forme di vita microscopiche. La possibilità che la vita sopravviva in un ambiente così estremo suggerirebbe che la vita esiste o è esistita in passato su pianeti come Marte. “C’è sicuramente della biologia nelle vicinanze dello stagno e alcune prove di attività biologica nello stagno stesso, ma questa attività potrebbe essere spiegata da processi abiotici” ha spiegato Jay Dickson. “Marte ha molto sale e un tempo aveva molta acqua”.
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