Lavoro davanti alle persone

“Sono Massimiliano e vi mando una chat con il mio capo che mi ha fatto molto arrabbiare, ma anche pensare. Ho 26 anni e sono attualmente un tirocinante presso un’azienda non grandissima ma importante del territorio. Il primo pensiero quando sono stato assunto è stato quello di non lasciarmi scappare questa opportunità. La maggior parte dei miei colleghi ha il contratto a tempo indeterminato e dicono che hanno cominciato come me. Ecco perché mi sono reso da subito ben disponibile in tutto quello che serviva per dare una mano. Purtroppo, però, è capitato che avevo bisogno due giorni di ferie per la fine del mese, che il mio capo non ha accettato, nonostante quello che io faccio per lui ogni giorno. Leggete la chat e rendetevi conto di come noi giovani spesso siamo trattati in certi contesti. La rabbia è molta, soprattutto perché non sono stato creduto, perché noi giovani veniamo trattati come quelli che “vogliono fregare”. Ma la riflessione viene da persona umana. Come abbiamo fatto diventare il lavoro più importante delle persone?”

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Il nostro fan, Massimiliano, racconta un’esperienza personale che lo ha profondamente deluso e fatto riflettere sul trattamento riservato ai giovani lavoratori. A 26 anni, Massimiliano è un tirocinante presso un’azienda di medie dimensioni, ma molto importante nel territorio. Quando è stato assunto, il suo obiettivo principale era quello di non lasciarsi sfuggire questa grande opportunità, soprattutto considerando che molti dei suoi colleghi attuali sono riusciti ad ottenere un contratto a tempo indeterminato iniziando proprio con un tirocinio, come lui.

Con questo spirito, Massimiliano si è da subito reso disponibile in tutto ciò che poteva essere utile all’azienda, cercando di dimostrare il proprio valore. Tuttavia, è incappato in una situazione che lo ha fatto arrabbiare. Aveva bisogno di due giorni di ferie per la fine del mese, ma il suo capo ha negato la richiesta, nonostante l’impegno e la dedizione che Massimiliano mette quotidianamente nel suo lavoro.

Quello che ha infastidito di più il nostro fan non è stato solo il rifiuto, ma il modo in cui è stato trattato. Massimiliano si è sentito non creduto e trattato come se fosse uno di quei giovani che cercano solo di approfittare delle situazioni, quando in realtà stava semplicemente chiedendo un piccolo favore in un momento di necessità. Questo lo ha portato a riflettere sulla percezione che molti capi hanno dei giovani lavoratori, spesso considerati come persone che cercano di “fregare” o ottenere vantaggi ingiusti.

La riflessione che Massimiliano ci lascia è particolarmente profonda: come siamo arrivati al punto in cui il lavoro è diventato più importante delle persone? Il nostro fan si interroga su come il valore umano e le necessità personali sembrano essere stati messi in secondo piano rispetto alle esigenze aziendali, soprattutto quando si tratta di giovani che cercano di costruirsi un futuro.

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