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In amore, le parole contano più dei cioccolatini a San Valentino. E secondo lo psicologo Jeffrey Bernstein, ci sono espressioni che dovrebbero essere bandite dalla comunicazione di coppia come il ketchup su una carbonara. Non si tratta di galateo sentimentale, ma di sopravvivenza relazionale.
Bernstein individua tre frasi apparentemente innocue ma potenzialmente devastanti. Sono quelle che fanno passare il partner da essere umano dotato di emozioni a esagerato, permaloso o drammatico. Ecco perché evitarle è una forma di amore vero, o quantomeno di prudenza.
La prima perla è “Stai esagerando”. Detta magari con tono rassicurante, mentre si cerca di spegnere una discussione, ma con l’effetto di versare benzina sul fuoco. Tradotto: “Quello che provi non è legittimo”. Difficile mantenere la calma quando le proprie emozioni vengono sminuite con tanta nonchalance.
Segue a ruota “Non è così grave”, la versione aggiornata del vecchio “Non fare una tragedia”. Anche in questo caso, lo scopo potrebbe essere nobile, tipo placare l’ansia del partner. Ma il risultato è un misto di frustrazione e incomprensione, perché si dà per scontato che ciò che preoccupa l’altro sia irrilevante.
La terza frase incriminata è “Sei troppo sensibile”. Una specie di etichetta appiccicata in fronte, come a dire “il problema sei tu”. Il rischio? Che il partner smetta di esprimersi per non sentirsi giudicato. E se la comunicazione si blocca, anche la relazione comincia a zoppicare.
Oltre alle frasi da evitare, Bernstein mette in guardia anche da certi atteggiamenti tipici da contabile della convivenza. Tenere il punteggio, ad esempio, è una trappola frequente: “Io ho lavato i piatti ieri, tu hai chiesto scusa solo due volte questa settimana”. In pratica, si trasforma la relazione in un campionato di recriminazioni.
L’amore non è una partita di ping-pong dove si segna chi cede per primo. Piuttosto, è un lavoro di squadra in cui il linguaggio conta tanto quanto i gesti. Certo, nessuno è perfetto e qualche scivolone verbale è normale. Ma ripetere certi errori può erodere la fiducia, che è il cemento di ogni rapporto stabile.
L’invito, dunque, non è a misurare ogni parola con il calibro da oratore, ma a ricordarsi che dietro ogni frase c’è un impatto. Anche dire la cosa giusta nel modo sbagliato può far danni. Meglio allora fermarsi un secondo prima di parlare, e chiedersi: sto aiutando o sto sminuendo?
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In fondo, il vero antidoto alle frasi tossiche è uno solo: l’ascolto. Non quello distratto, con un occhio alla TV e l’altro al telefono, ma quello che parte dal desiderio di capire. Perché capire non significa essere d’accordo, ma fare spazio all’altro anche quando non la si pensa allo stesso modo. Le relazioni felici non si costruiscono solo con fiori e promesse, ma anche evitando quelle tre frasi che, pur sembrando banali, possono scavare solchi profondi. E se proprio non si riesce a trattenersi, almeno preparate il divano per una notte sola, non per una stagione.
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