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Ogni anno la rivista britannica Time Out stila la classifica delle città dove si mangia meglio al mondo, basandosi su un sondaggio globale che coinvolge migliaia di residenti. Le opinioni raccolte riguardano 18 aspetti dell’offerta gastronomica locale, tra cui qualità dei piatti, innovazione, sostenibilità, varietà e rapporto qualità-prezzo. A queste si aggiunge la valutazione di una giuria composta da esperti di gastronomia, critici e redattori.
Nel 2025 a conquistare il primo posto assoluto è stata New Orleans, che si impone come capitale culinaria mondiale grazie alla sua cucina fusion. La città americana miscela influenze francesi, spagnole, vietnamite e africane, con piatti a base di frutti di mare e specialità creole, offrendo una proposta ricca e accessibile in un contesto vivace, animato anche dalla musica jazz.
L’Italia, patria della dieta mediterranea e conosciuta in tutto il mondo per la sua tradizione culinaria, nel 2025 ha visto una sola città entrare nella top 20: Napoli. La città partenopea si è posizionata al 19° posto, in netto calo rispetto all’anno precedente in cui era risultata prima. Secondo Time Out, il punto debole di Napoli sarebbe la scarsa innovazione: solo una piccola parte dei residenti la considera una scena gastronomica sperimentale o “alla moda”.
Nonostante ciò, Napoli resta sinonimo di cucina autentica e saporita. Viene premiata per la sua abilità nel trasformare ingredienti poveri in piatti straordinari, come accade con la celebre pizza fritta e altre specialità della tradizione popolare. Tra i luoghi consigliati per mangiare come un vero napoletano spiccano la Pignasecca, la Trattoria del Sole e “La Vera Pizza Fritta da Gennaro”.
Al secondo posto troviamo Bangkok, celebre per il suo street food di qualità accessibile, capace di unire tradizione e raffinatezza, spesso anche nei ristoranti stellati. Al terzo posto si piazza Medellín, in Colombia, con la sua cucina fresca e dinamica, sostenuta dai mercati locali e dalla partecipazione a festival gastronomici.
La quarta posizione va a Città del Capo, in Sudafrica, premiata per la sua diversità culturale e per l’offerta culinaria accessibile e variegata, dalla cucina africana al fish and chips. Madrid completa la top five, grazie alle sue tapas e a una scena gastronomica che unisce perfettamente innovazione e tradizione.
Le città premiate si distinguono per la capacità di offrire esperienze gastronomiche uniche che riflettono la loro identità culturale, ma al tempo stesso sanno aprirsi a contaminazioni internazionali. Città come Città del Messico (6ª), Lagos (7ª) e Shanghai (8ª) offrono cucine ricche di sapori locali, rielaborati con spirito creativo.
In Europa, oltre a Madrid, solo Parigi entra nella top 10, posizionandosi al nono posto. La capitale francese mantiene alta la reputazione del continente grazie a una proposta che unisce bistrot tradizionali e ristoranti d’avanguardia. Chiude la top 10 Giacarta, con la sua cucina multietnica fatta di noodles, satay e riso speziato.
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La classifica prosegue con destinazioni meno scontate ma sempre più apprezzate dai foodies internazionali. Tra queste spiccano Marrakech (11ª), Lima (12ª), Riyad (13ª), Mumbai (14ª) e Abu Dhabi (15ª), tutte accomunate da una crescente attenzione alla qualità e alla sperimentazione culinaria. Chiudono la top 20 delle città in cui si mangia meglio Il Cairo, Porto, Montréal, Napoli e San José. In particolare, la capitale del Costa Rica rappresenta una piacevole sorpresa, grazie alla rinascita della cucina locale portata avanti da giovani chef che puntano su ingredienti autoctoni e tradizioni riscoperte.
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