Le evasioni di prigione più folli di sempre (che hanno avuto successo)

Come nei cartoni animati, ma è realtà

 

Si potrebbe pensare che certe evasioni funzionino solo nei film, eppure ci sono persone che le hanno rese realtà. Richard Lee McNair, ungendo le proprie mani di burro di cacao, è riuscito a sfilarsi le manette e a fuggire dall’impianto di areazione Alfie Hinds, utilizzando la scusa di dover andare in bagno – la stessa con cui evitavamo di essere interrogati a scuola – ha rinchiuso due guardie nella toilette ed è evaso. Non intendiamo certo fornirvi idee per evadere di prigione in modo creativo. Tuttavia, alcune fughe meritano di essere raccontate, anche perché alcune di esse sembrano così improbabili da non poter essere vere. Ecco le evasioni di prigione più strabilianti di sempre.

Al primo posto c’è Ted Bundy, uno dei serial killer più noti, famoso per aver adescato e ucciso più di trenta persone negli anni Settanta. Accusato di diversi omicidi, Bundy decise di licenziare il suo avvocato e di difendersi da solo. Così, durante il processo e poco prima della sentenza, ottenne accesso alla biblioteca del tribunale senza scorta. La polizia fu poco accorta? Indubbiamente, ma non Bundy, che saltò fuori dalla finestra e fuggì prima della sentenza. Dopo sei mesi, il pericoloso serial killer fu catturato nuovamente. Ma non finisce qui: riuscì a evadere una seconda volta.

Nel più puro stile dei cartoni animati, creò un buco nel soffitto e fuggì grazie alla sua sottile corporatura. Non vi sembra abbastanza da cartone animato? Aveva anche preparato un manichino con i suoi libri sotto le lenzuola per evitare sospetti. E c’è di più: il soffitto dava sulla camera del carceriere, che fortunatamente per Bundy non era in casa. Il fuggitivo indossò i vestiti del carceriere ed uscì indisturbato. Alla terza evasione, la polizia non prese rischi e lo condannò a morte.

Evasioni da film

Il secondo posto è di Vassilis Paleokostas, un greco che ha condiviso il bottino di innumerevoli rapine con i meno fortunati, un vero Robin Hood dei tempi moderni. La sua fuga fu spettacolare: fu prelevato dal fratello in elicottero mentre le guardie, distratte, credevano si trattasse di un controllo di routine. Catturato nuovamente, questa volta con il fratello, Paleokostas riuscì a evadere ancora. Come? Sempre in elicottero, naturalmente.

Infine, Charles Victor Thompson, condannato a morte per aver ucciso la sua ragazza, pianificò un’evasione geniale. Riuscì a portare abiti civili nella sua cella e, nel giorno dell’appuntamento con il suo avvocato, si cambiò e uscì semplicemente dalla porta aperta, indossando anche un distintivo falso. Una guardia lo notò ma commentò soltanto la stranezza del distintivo, dimostrando un’acuta osservazione ma scarsa intelligenza. Thompson fu catturato poco dopo, avendo commesso l’errore di ubriacarsi in un negozio di liquori come se non ci fosse un domani.

Share