Grazie ai prodigi dell’intelligenza artificiale, leggere nella mente dell’uomo è sempre più realistico
- L’odierna tecnologia è ad un passo nel riuscire a scoprire gli angoli più remoti del pensiero umano
- a società californiana Meta ha sviluppato un algoritmo in grado di leggere nel pensiero dell’uomo
- I ricercatori hanno ripreso un vecchio algoritmo sviluppato precedentemente bel 2020
- Quest’ultimo serviva per estrarre una traccia nitida da un file audio registrato in un ambiente contraddistinto da rumori
- L’equipe ha analizzato attentamente l’attività cerebrale di 169 soggetti
È possibile leggere nella mente dell’essere umano? Grazie ai prodigi dell’odierna tecnologia, sì! Un team di ricercatori e sviluppatori della società Meta, che detiene il monopolio di numerosi social network come Facebook ed Instagram, ha elaborato un sistema basato sull’intelligenza artificiale in grado di leggere il pensiero dell’uomo.
Scopo del progetto è quello di conferire un valido strumento di comunicazione a tutti quei pazienti che hanno subito gravi traumi al cervello e che non sono più in grado di proferire parola o di scrivere. Com’è risaputo, l’area del nostro sistema nervoso implicata nella formulazione di frasi e nella comprensione del linguaggio è divisa da quella chiamata a gestire i movimenti muscolari volontari, tra cui quelli della bocca.
Il test degli audiolibri
Gli esperti di Meta hanno dato vita ad un esperimento che ha coinvolto 169 soggetti. Ad ognuno di loro è stato chiesto di sottoporsi ad una risonanza magnetica ed un elettroencefalogramma mentre ascoltavano degli audiolibri in lingua inglese ed olandese. In questo modo, sono state registrate circa 150 ore di attività cerebrale degli individui campionati durante la comprensione dei testi ascoltati.
Nel frattempo tali immagini erano disturbate da dei rumori di sottofondo che rendevano difficile l’isolamento delle parole ascoltate all’interno della zona del cervello interessata. Per ripulire il segnale cerebrale disturbato, gli sviluppatori hanno rielaborato un vecchio algoritmo del 2020. Quest’ultimo era dotato di un sistema di intelligenza artificiale che in precedenza serviva per estrarre una traccia nitida da un file audio registrato in un ambiente rumoroso.
Lo stesso principio è stato applicato al suddetto studio, isolando così l’attività cerebrale relativa alla comprensione dei testi. La ricerca ha dato vita ad un ampio database che ha collegato la capacità di comprensione delle parole all’attività di neuroni chiamati alla decodificazione e alla formulazione dei termini.
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Tale tecnologia quindi è all’altezza di leggere l’attività di creazione delle parole che si manifesta all’interno del nostro sistema nervoso e di riprodurla in formato testuale o audio.

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