L’incontro segreto

“Mi chiamo Andrea e sono, anzi ero considerando com’è andata a finire, fidanzato con Maria, una ragazza molto buona e gentile, ma che effettivamente non spiccava per cultura o intelligenza. No, è una cattiveria che non era colta, è solo che dal paese da cui veniva, dato che si è trasferita nella mia città ed è andata a vivere da sola, si parla in questo modo strano. In pratica lei non usa praticamente mai il passato prossimo, ma solo il passato remoto. È una cosa che ho sempre odiato, ma in qualche modo è una particolarità della sua personalità. Comunque l’ho conosciuta grazie a conoscenze comuni, sono andato oltre a questa cosa e sono stato con lei per dei buoni 7 mesi, che non è nemmeno così poco a pensarci bene. Siamo arrivati al punto che lei si fidava di me al punto da lasciarmi le chiavi di casa sua ed eventualmente poter andare da lei quando lei non c’era, aspettarla finire di lavorare e stare insieme la serata. Io pure lavoro, mi occupo di documentazione per una società pubblicitaria, ho 29 anni e vivo ancora con i miei, ma avevo grandi aspettative per vivere con lei in futuro, ma giusto qualche giorno fa lei ha deciso di dimostrare quanto è una persona assurda e poco intelligente accusandomi di essermi incontrato con qualcuno a casa sua a sua insaputa e di avermi beccato…”

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Andrea ha condiviso una storia personale che riflette le complessità e le sfide che possono emergere nelle relazioni amorose. La sua narrazione inizia descrivendo Maria, la sua ex fidanzata, come una persona fondamentalmente buona e gentile, sebbene faccia notare che le differenze culturali e linguistiche tra loro abbiano creato dei momenti di frizione. Maria, proveniente da un altro paese e trasferitasi nella città di Andrea, possiede una particolarità linguistica che si manifesta nell’uso esclusivo del passato remoto al posto del passato prossimo, un tratto che Andrea ha trovato difficile da accettare nonostante lo considerasse parte della sua individualità.

Durante i sette mesi di relazione, sembra che Andrea e Maria abbiano costruito un rapporto di fiducia, tanto che lei gli aveva lasciato le chiavi di casa, permettendogli di frequentare il suo spazio personale anche in sua assenza. Tuttavia, questa fiducia è stata messa in discussione quando Maria ha accusato Andrea di aver invitato qualcuno a casa sua senza il suo permesso, un’accusa che ha portato a una rottura tra i due.

Andrea, che lavora nel settore della documentazione per una società pubblicitaria e vive ancora con i suoi genitori, aveva nutrito grandi speranze per il futuro della loro relazione. Questo evento inaspettato lo ha lasciato con un senso di incredulità e delusione, portandolo a riflettere sulla presunta irrazionalità e mancanza di intelligenza di Maria, nonostante i momenti condivisi e i piani che avevano insieme.

La storia di Andrea sottolinea come le relazioni possano essere influenzate non solo dalle differenze culturali e linguistiche, ma anche da come queste differenze vengono percepite e gestite all’interno della coppia. Inoltre, evidenzia l’importanza della comunicazione e della fiducia reciproca come elementi fondamentali per la stabilità di una relazione. La fine improvvisa del loro rapporto, scaturita da un malinteso o da una percezione errata, ricorda che, nelle relazioni, spesso non sono solo le grandi divergenze a creare distanza, ma anche le piccole incomprensioni che, se non affrontate adeguatamente, possono portare a conseguenze significative.

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