“Mia cugina Romina non mi sta invitando alle sue nozze. Indovinate perché. Non ci arriverete mai. Il motivo è troppo stupido e assurdo. Ha invitato tutta la mia famiglia, tranne me! Dovete sapere che Romina è una cugina un po’ più grande di me. Ci togliamo due anni e bene o male siamo andate sempre d’accordo. Io ho un carattere abbastanza tranquillo, sono una persona dolce a cui piace dare affetto e che non pretende mai. Lei invece è una che pretende molto. Sempre perfettina e truccata e molto legata ai soldi. Mi dispiace dirlo. Vi mando questa chat perché sono stanca di subire sempre le sue angherie. Ho un carattere buono e non sono brava a rispondere alle persone. Le risposte mi vengono sempre dopo. E mi ripeto in testa: Ah avrei dovuto dirle così o cosà. Ma poi quando mi ritrovo davanti alla stessa situazione sono di nuovo bloccata. Non so come reagire di fronte a questa ennesima mortificazione e ne ho passate tante da parte sua. Ora vorrei dire la mia, vorrei alzare la voce, ma non so che dire e che fare. Non posso di certo correre da mia nonna a dirle cosa ha fatto… Secondo voi, come devo comportarmi?”
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Alessia si trova in una situazione complicata con sua cugina Romina, che non l’aveva inizialmente invitata al suo matrimonio, nonostante avesse invitato il resto della famiglia. La ragione di tale esclusione appare a Alessia incredibilmente frivola e ingiusta. Alessia descrive sé stessa come una persona di indole pacifica e generosa, a differenza di Romina, che dipinge come esigente, sempre impeccabile nell’aspetto e troppo attaccata al denaro.
La situazione ha preso una svolta inaspettata quando Romina ha deciso di invitare Alessia al matrimonio, ma ponendo delle condizioni che Alessia trova assurde e umilianti. Questo invito condizionato ha lasciato Alessia senza parole, una sensazione che, come ammette, ha sperimentato spesso nella vita.
“Mia cugina Romina alla fine mi sta invitando al suo matrimonio, a condizioni assurde però! Non ho parole, come sempre nella mia vita rimango senza parole. Mia cugina mi ha scritto per dirmi che intende invitarmi non solo alla chiesa ma anche al ricevimento. Io ero davvero felice perché mi sembrava che avesse capito che mi stava escludendo. Davvero vi giuro per un attimo ho pensato che finalmente fosse rinsavita che dopo una vita di farmi dispetti, di trattarmi male di pensare sempre e solo ai soldi, avesse capito che le voglio bene e avesse deciso di volermene anche lei. Ero davvero davvero felice. Invece. Non ci posso credere a quello che mi sta proponendo. Mi ha dato una specie di possibilità di scelta. Tipo opzioni. Posso scegliere tra una cosa più umiliante dell’altra. Io mi merito questo? Mi merito questo solo perché non guadagno abbastanza per i suoi standard? È davvero questo il problema? Io non so cosa fare. Non ho saputo nemmeno cosa risponderle. Come sempre. Faccio sempre la parte della scema, dell’imbambolata. A questo punto mi sento incastrata e quasi obbligata a fare quello che mi chiede. È bravissima a creare trappole.”
Romina, dopo averla esclusa, sembrava aver cambiato idea, suscitando in Alessia una breve speranza di riconciliazione e comprensione. Tuttavia, le “opzioni” proposte da Romina hanno rapidamente dissipato questa speranza, facendo sentire Alessia svalutata e umiliata, in particolare perché le condizioni sembrano basarsi sui suoi mezzi economici, giudicati insufficienti da Romina.
Di fronte a questa ennesima prova di disprezzo, Alessia si sente persa, incapace di trovare le parole per rispondere o per esprimere il proprio disappunto. La sua tendenza a rimanere bloccata in situazioni di conflitto la fa sentire impotente e incline ad accettare passivamente le richieste di Romina, nonostante queste la facciano sentire intrappolata e manipolata. La difficoltà di Alessia nel confrontarsi con Romina e nel far valere i propri diritti e sentimenti emerge chiaramente, lasciandola in cerca di un modo per rompere questo ciclo di passività e trovare la forza di opporsi alle ingiuste pressioni della cugina.
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