Questa mamma usa il suo latte per fare creme e saponi

Ci sono molti benefici

 

Britni Eddy, una mamma dell’Idaho, è rimasta in lacrime quando la sua scorta di latte materno congelato è stata rovinata quasi sette mesi dopo il parto. Il marito si era accidentalmente dimenticato di ricollegare il congelatore mentre puliva il garage. Eddy non voleva buttare via il latte, così ha trovato un modo per trasformare il latte acido. Ho visto che qualcuno aveva postato un articolo in cui si parlava di qualcosa di simile e di un sapone al latte materno e ho pensato di provarlo. Dopo aver tentato con alcune ricette diverse, alla fine ha trovato una combinazione che le piaceva.

Sui social media, Eddy si è imbattuta in una mamma della sua zona che cercava un sapone al latte materno, così ha offerto i suoi servizi. Altre mamme hanno continuato a chiederle di fare un sapone speciale anche per loro e così, ad agosto, è nata l’attività di Eddy, Mama’s Magic Milk. Il prezzo è di 30 dollari per sei saponette. Fa anche creme e lozioni per pannolini a 15 dollari l’una. Ha spiegato: “Aiuta a combattere l’invecchiamento, le rughe, le smagliature e la pelle secca. Non è solo per i bambini. In un bambino, aiuta con l’eritema da pannolino, con l’eczema, con i tagli e con le scottature solari”.

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Permette ai clienti di personalizzare i saponi

Eddy aggiunge un tocco personale ai suoi prodotti, consentendo ai clienti di personalizzare i loro saponi con determinati oli essenziali e basi per sapone e di determinarne la forma. Può modellare il sapone in qualsiasi forma, da una mucca a un cuore, o persino in una rosa. Ha sottolineato che l’igiene è una delle sue massime priorità nella produzione del sapone. Indossa guanti e tiene le scorte separate dagli utensili di tutti i giorni nella sua cucina. Inoltre, sebbene Eddy comprenda che alcuni trovino il sapone al latte materno “strano”, spera di educare ai suoi benefici e di porre fine allo stigma. “È molto benefico per la pelle. Fate delle ricerche su ciò che il latte materno può fare, in modo da eliminare lo stigma del ‘Oh, è strano, come se fosse il latte materno di qualcuno, non voglio toccarlo, figuriamoci usarlo’. Perché è davvero benefico”.

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