La maternita

Mi chiamo Filippo e sono un paziente psichiatrico. La mia dottoressa mi ha appena dato una bella notizia: andrà in MATERNITA’!!! Sono paziente di psichiatria e da alcuni anni sono seguito da una dottoressa. Mi trovo bene e la rispetto molto come professionista. Ma oggi mi ha dato una notizia assurda. Io non posso capire come sia possibile che possa essere permessa una cosa del genere. La mia dottoressa è incinta. Ma quanto dura la maternità??? Due secoli? 5 anni? Due lustri?? No perché non capisco. Ok, che sono ammattito dai farmaci ma questo non significa che non capisco niente. Non voglio sollevare una polemica inutile, ma solo dire che la maternità è certamente un diritto sacrosanto come la paternità. Ma penso che debba avere una durata uguale per tutti e che non debba essere totalmente compromettente del lavoro di un professionista o di una professionista. Altrimenti che senso ha?? Che senso ha lavorare?? Ora vi ho mandato questa chat per vedere cosa mi dice la vostra pagina su questo argomento. Magari sbaglio io e magari non ho capito niente di niente. In questo caso mi scuso.

Scrivete cosa ne pensate nei commenti di Facebook e Buona lettura!

Il nostro fan Filippo ha voluto condividere un episodio che lo ha colto di sorpresa e su cui sente il bisogno di riflettere pubblicamente. Si definisce un paziente psichiatrico, seguito da alcuni anni da una dottoressa con la quale ha instaurato un buon rapporto terapeutico e di fiducia. La stima nei suoi confronti è evidente, così come l’abitudine e la sicurezza che ha maturato nel tempo grazie al percorso intrapreso insieme.

Durante l’ultimo incontro, però, la dottoressa gli ha comunicato una notizia inaspettata: è incinta e quindi, a breve, andrà in maternità. Questa notizia ha generato in Filippo una serie di domande e preoccupazioni, che ha deciso di condividere apertamente. Non contesta il diritto alla maternità, che anzi definisce “sacrosanto”, ma si interroga sulla durata e sull’impatto che questa scelta può avere sulla continuità del lavoro in ambiti delicati come la salute mentale.

Nel suo messaggio, il nostro follower si mostra ironico e provocatorio, chiedendosi quanto possa durare una maternità: “due secoli, cinque anni, due lustri?”. Con questa espressione esasperata vuole evidenziare il senso di smarrimento che sta provando, in quanto paziente che teme di perdere un punto di riferimento importante.

Filippo chiarisce di non voler sollevare una polemica sterile, ma esprime il timore che la maternità, così come viene strutturata, possa interrompere in modo significativo il lavoro di un professionista. Si domanda se ci sia un equilibrio possibile tra il diritto alla genitorialità e la responsabilità verso i propri pazienti.

Ha allegato una chat per mostrare la conversazione e ricevere un parere in merito, consapevole del fatto che potrebbe anche aver frainteso qualcosa. Chiude il suo messaggio dicendo che, nel caso abbia interpretato male la situazione, è pronto a riconoscerlo e a scusarsi.

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