Mi chiamo Mara, sono psicologa e lavoro nelle risorse umane di una grande azienda: lavoro qui da un paio di anni, sono ancora giovane, ma devo dire che ho già avuto modo di incontrare la peggio umanità!! Le dinamiche di una grande azienda sono una cosa da non credere: qui è come essere in un mondo a se, con gruppetti in perenne guerra tra loro e, devo dire purtroppo, un sacco di gente che tra riunioni e chiacchiere lavora molto poco e passa la maggior parte del tempo a non fare assolutamente nulla. A tutto questo va aggiunto il fatto che molte persone pensano quasi che le regole qui non esistano, che sia un mondo a se, quasi casa loro, dove possono fare un po’ quello che gli pare: fanno e dicono cose che al di fuori delle pareti aziendali mai gli passerebbe per l’anticamera del cervello di fare o di pensare. O forse le fanno o le dicono perché il cervello proprio non lo hanno e quindi si lasciano guidare da altro.. non lo so! Comunque io essendo mi trovo ad essere spesso il confessore di persone che fanno cose assurde e poi vengono da me a chiedere consiglio manco fossi il loro terapista personale!! Dalla persona che viene a chiedermi consigli sul proprio matrimonio in crisi a quella che viene a confessarmi (quasi senza rendersene conto!!) un furto di proprietà dell’azienda, non c’è che l’imbarazzo della scelta… ma questo proprio mi ha fatto cadere le braccia: leggete!!
Scrivete cosa ne pensate nei commenti di Facebook e Buona lettura!
La nostra fan, Mara, ha voluto condividere uno spaccato della sua vita professionale all’interno di una grande azienda, dove lavora da circa due anni come psicologa nell’ambito delle risorse umane. È giovane, ma racconta di aver già avuto modo di osservare dinamiche che definisce al limite dell’assurdo.
Descrive l’ambiente aziendale come un microcosmo a sé, in cui si formano costantemente piccoli gruppi in conflitto tra loro, quasi come in una lotta perenne. Aggiunge che, se da fuori si immagina un luogo ordinato ed efficiente, la realtà è ben diversa: molte persone passano gran parte della giornata tra riunioni fittizie, conversazioni improduttive e momenti di totale inattività. Una situazione che, a suo dire, è più comune di quanto si possa pensare.
Un altro aspetto che la nostra follower evidenzia con stupore è la leggerezza con cui molte persone sembrano ignorare completamente le regole. Spiega che alcuni si comportano come se l’azienda fosse casa propria, agendo e parlando in modi che, fuori da quel contesto, non si sognerebbero mai di adottare. O forse sì, osserva con sarcasmo, perché il dubbio che qualcuno non abbia proprio gli strumenti per distinguere ciò che è opportuno da ciò che non lo è rimane.
Nel suo ruolo, si trova spesso a fare da “confessore” per i colleghi. Nonostante il suo lavoro non sia quello del terapeuta personale, molte persone si rivolgono a lei come se lo fosse, raccontando situazioni che vanno ben oltre le competenze professionali richieste. Dai problemi coniugali alle ammissioni involontarie di comportamenti gravi, come il furto di materiali aziendali, la varietà delle “confessioni” è davvero ampia.
Ma c’è un episodio in particolare che ha lasciato Mara completamente senza parole.
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