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Il metodo del triangolo è l’ultima moda targata TikTok per conquistare cuori e attenzioni. Una tecnica che, almeno sulla carta, promette di trasformare chiunque in un maestro della seduzione. Ma basta davvero muovere gli occhi tra bocca e sguardo per diventare irresistibili? Secondo i video che impazzano sulla piattaforma, la chiave per mostrare interesse sarebbe uno schema preciso di eye contact: prima l’occhio destro, poi la bocca, infine l’occhio sinistro. O viceversa, non siamo fiscali. Insomma, un triangolo visivo che dovrebbe comunicare attrazione e presenza scenica.
In teoria, questo “gioco di sguardi” servirebbe a creare intimità senza toccare una sola parola. Nella pratica, però, il rischio è di sembrare più ansiosi che intriganti. Perché se c’è una cosa che il linguaggio non verbale insegna è che lo sguardo non si può improvvisare. E chi ha mai fatto un colloquio di lavoro sa bene quanto fissare qualcuno troppo a lungo sia più ansiogeno che affascinante.
Dietro a questa ondata di contenuti ci sarebbe il desiderio molto umano di avere una guida in territori incerti come il corteggiamento. Quando mancano educazione affettiva e relazioni sincere, TikTok diventa il manuale delle giovani generazioni. Così il metodo del triangolo acquista appeal: è semplice, strutturato e dà sicurezza. Ma più che una tecnica scientifica, somiglia a una formula magica. Un placebo che non cura il cuore, ma almeno calma i nervi.
Gli esperti, infatti, faticano a trovare prove concrete dell’efficacia del metodo. Nessuna evidenza neurologica, psicologica o sociologica ha confermato che muovere gli occhi a triangolo faccia aumentare il livello di attrazione. Piuttosto, sembra essere una tecnica di “auto-suggestione”: sapere cosa fare aiuta a gestire l’imbarazzo del momento. Un po’ come quando si tiene un bicchiere in mano per sembrare meno impacciati a una festa.
C’è però un dettaglio che molti video dimenticano di menzionare: il consenso. Anche se il metodo non prevede contatto fisico, lo sguardo è comunque un mezzo potente. Insistere con un certo tipo di eye contact può risultare fastidioso o invadente, soprattutto se non richiesto. E chi pensa che lo sguardo prolungato sia sempre romantico, probabilmente non ha mai preso la metro alle otto di mattina.
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Meglio allora usare il metodo del triangolo del supporto, non come pilota automatico. Osservare, capire se c’è reciprocità, e solo dopo forse lasciarsi andare a questi giochi visivi. Altrimenti si rischia di sostituire l’autenticità con una performance social, in cui l’unica cosa che si conquista è l’imbarazzo reciproco. In fondo, il triangle method è solo l’ennesima prova che abbiamo bisogno di sentirci più sicuri nel mondo delle relazioni. Ma forse, prima di cercare la bacchetta magica dello sguardo perfetto, sarebbe utile tornare alle basi: empatia, ascolto e spontaneità. Tre parole chiave meno virali, ma decisamente più efficaci. Perché flirtare non è un algoritmo e la seduzione non si improvvisa a colpi di tutorial. A meno che non si voglia confondere il contatto visivo con un test di acuità oculare.
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